Kevin Behrens, 34 anni, tedesco, è un nuovo attaccante del
FC Lugano. Lo ha ufficializzato ieri sera il club bianconero.
Chi lo conosce molto bene è Gerry Gerosa, che ha lavorato con lui all’Union Berlino, quando l’allenatore era lo svizzero Urs Fischer.
Gerosa, tra l’altro in possesso del patentino Uefa Pro e per tanti anni braccio destro di Trapattoni, poi match-analyst al Basilea e in Nazionale, ci parla così della nuova punta del Lugano:
“È un giocatore molto bravo, fisicamente devastante. Fortissimo di testa, entra in area di rigore con una potenza impressionante e con tanto coraggio. Anche se non altissimo, ha il timing giusto”.
Tecnicamente com’è?
“Diciamo che la tecnica non è la sua migliore qualità, ma sa farsi rispettare. È la classica punta da area di rigore, di vecchio stampo, ma se la squadra sarà capace di fargli arrivare i palloni, sono sicuro che farà tanti gol”.
A livello umano come lo descriveresti?
“Un ragazzo molto simpatico, che sa fare gruppo e sa farsi volere bene dagli altri. È uno che in campo non si risparmia mai e questo piace ai tifosi e ai compagni di squadra”.
Ti sei stupito del suo arrivo a Lugano?
“Quando ieri sera ho saputo la notizia, devo dire che sono rimasto un po’ sorpreso. Ho subito pensato che il Lugano avesse fatto un gran bel colpo”.
Con l’Union Berlin fece una stagione strepitosa, poi, dopo la chiamata in nazionale, un piccolo calo: come mai?
“È un giocatore che per emergere ha sempre bisogno di dare il 120 per cento: forse, dopo la convocazione in nazionale, si è sentito un po’ appagato e le sue prestazioni ne hanno risentito”.
Che consiglio daresti a Croci-Torti?
“Il Crus non ha bisogno dei miei consigli: l’unica cosa che posso dire, è che ha in organico un giocatore che non si risparmia mai e che lavora molto anche in fase difensiva. Oltretutto è una bella opzione quando si vogliono giocare palloni lunghi”.
È un attaccante che in Svizzera può fare la differenza?
“Se trova la squadra e l’ambiente giusti, sono convinto di sì”.
Quanti gol farà?
“È uno che vede la porta, mi aspetto che vada in doppia cifra”.
Chi lo conosce molto bene è Gerry Gerosa, che ha lavorato con lui all’Union Berlino, quando l’allenatore era lo svizzero Urs Fischer.
Gerosa, tra l’altro in possesso del patentino Uefa Pro e per tanti anni braccio destro di Trapattoni, poi match-analyst al Basilea e in Nazionale, ci parla così della nuova punta del Lugano:
“È un giocatore molto bravo, fisicamente devastante. Fortissimo di testa, entra in area di rigore con una potenza impressionante e con tanto coraggio. Anche se non altissimo, ha il timing giusto”.
Tecnicamente com’è?
“Diciamo che la tecnica non è la sua migliore qualità, ma sa farsi rispettare. È la classica punta da area di rigore, di vecchio stampo, ma se la squadra sarà capace di fargli arrivare i palloni, sono sicuro che farà tanti gol”.
A livello umano come lo descriveresti?
“Un ragazzo molto simpatico, che sa fare gruppo e sa farsi volere bene dagli altri. È uno che in campo non si risparmia mai e questo piace ai tifosi e ai compagni di squadra”.
Ti sei stupito del suo arrivo a Lugano?
“Quando ieri sera ho saputo la notizia, devo dire che sono rimasto un po’ sorpreso. Ho subito pensato che il Lugano avesse fatto un gran bel colpo”.
Con l’Union Berlin fece una stagione strepitosa, poi, dopo la chiamata in nazionale, un piccolo calo: come mai?
“È un giocatore che per emergere ha sempre bisogno di dare il 120 per cento: forse, dopo la convocazione in nazionale, si è sentito un po’ appagato e le sue prestazioni ne hanno risentito”.
Che consiglio daresti a Croci-Torti?
“Il Crus non ha bisogno dei miei consigli: l’unica cosa che posso dire, è che ha in organico un giocatore che non si risparmia mai e che lavora molto anche in fase difensiva. Oltretutto è una bella opzione quando si vogliono giocare palloni lunghi”.
È un attaccante che in Svizzera può fare la differenza?
“Se trova la squadra e l’ambiente giusti, sono convinto di sì”.
Quanti gol farà?
“È uno che vede la porta, mi aspetto che vada in doppia cifra”.