TOUR DE FRANCE
Tour e maglia svizzera, magie
Pubblicato il 17.07.2025 05:08
di Alessandro Tamburini
A volte la storia t’invecchia in un botto, oppure semplicemente ti fa rivivere emozioni datate con gli occhiali del presente. Pensiamo al Tour de France del 1986, Urs Zimmermann sul podio con la maglia svizzera, dietro al duo Greg LeMond e Bernard Hinault, compagni di squadra, che fanno il vuoto sulla mitica Alpe d’Huez arrivando mano nella mano. Urs perde 5 minuti. Ma chiude sul podio il Tour. Non il primo svizzero a podio in rossocrociato alla Grande Boucle, il mitico Ferdi Kübler nel 1950 scambiò la maglia svizzera col giallo del trionfo (prima del successo di Hugo Koblet ma non da campione svizzero). Altri svizzeri hanno onorato la maglia rossa con la croce bianca, come nel 1936 Paul Egli (prima tappa vinta al Tour e maglia gialla), con il simbolo svizzero sulla spalla. Gilbert Glaus nel 1983 vinse sui Campi Elisi (unico elvetico ad esserci riuscito) ma la maglia svizzera era stata da poco trasformata in quella della Cilo per il successo di Demierre a Mendrisio; tanti ci hanno provato ed emozionato (Pascal Richard o Stefan Küng), fino ovviamente all’icona Fabian Cancellara. Tra prologhi e tappe, maglie svizzere e mondiali, gialle non basterebbe fargli indossare la mitica e un po’ strampalata maglia “generale mista” che indossava ad esempio proprio Hinault nel 1986. Tutto questo (e tanto altro e altri) per dire che Mauro Schmid ha appassionato con la maglia svizzera, perso di un nulla la volata a due (tre con l’idiota di turno piombato in strada), di una bellissima tappa, con Pogacar che cadendo ha rischiato grosso (bravo il gruppo ad aspettarlo) e Abrahamsen primo. Ma Schmid con la maglia della Svizzera, accompagnato dal vibrante e competente duo Ferrando-Vitali, ci ha fatto sognare e ricordare alcune (tra le tante) imprese con la maglia rossocrociata. Che bel Tour.