Kevin Behrens, lo ha detto chiaramente: gli piacerebbe
giocare con un’altra punta al suo fianco.
Ma chi? Koutsias o Parsemain? E Steffen dove lo lasciamo?
In fondo, anche il nazionale potrebbe svolgere il ruolo di seconda punta, anche se con caratteristiche diverse dai suoi due compagni. Difficile, infatti, pensare che Steffen rimanga in panchina.
Una cosa è certa: qualcosa nel modo di giocare del Lugano cambierà.
Probabile, con questi uomjni, che il sistema più utilizzato sarà il 3-5-2.
Al momento, la formazione, potrebbe essere questa:
Saipi; Papadopoulos, Mai, Kelvin (Hajdari); Zanotti, Belhadj, Grgic, Bislimi, Alioski; Behrens, Steffen (Koustias).
Cosa manca? In attesa del recupero dell’algerino Kendoussi, che dovrebbe essere a disposizione di Croci-Torti a fine settembre, il “nuovo” Lugano potrebbe ancora andare sul mercato proprio per un altro centrocampista. Uno che abbia forza nelle gambe, veloce nelle transizione: una copia di Belhadj.
Certo, c’è un piccolo problema: giocatori come Mahou, Cimignani o Dos Santos, per non dire lo stesso Bottani (che a volte potrebbe fungere però da seconda punta), abituati a giocare sugli esterni quando il Lugano si schiera con una sola punta, potrebbero trovare meno spazio.
Croci-Torti, che ha sempre dimostrato di preferire la soluzione con una sola punta, dovrà verosimilmente cambiare sistema, ed è probabile, in quest’occasione, che lo faccia con il sorriso sulle labbra.
Una cosa è certa: l’arrivo di Behrens cambierà il modo di giocare del Lugano, che sarà meno leggibile, almeno all’inizio, per gli avversari. E forse, visti gli ultimi mesi, potrebbe anche non essere un male.
Ma chi? Koutsias o Parsemain? E Steffen dove lo lasciamo?
In fondo, anche il nazionale potrebbe svolgere il ruolo di seconda punta, anche se con caratteristiche diverse dai suoi due compagni. Difficile, infatti, pensare che Steffen rimanga in panchina.
Una cosa è certa: qualcosa nel modo di giocare del Lugano cambierà.
Probabile, con questi uomjni, che il sistema più utilizzato sarà il 3-5-2.
Al momento, la formazione, potrebbe essere questa:
Saipi; Papadopoulos, Mai, Kelvin (Hajdari); Zanotti, Belhadj, Grgic, Bislimi, Alioski; Behrens, Steffen (Koustias).
Cosa manca? In attesa del recupero dell’algerino Kendoussi, che dovrebbe essere a disposizione di Croci-Torti a fine settembre, il “nuovo” Lugano potrebbe ancora andare sul mercato proprio per un altro centrocampista. Uno che abbia forza nelle gambe, veloce nelle transizione: una copia di Belhadj.
Certo, c’è un piccolo problema: giocatori come Mahou, Cimignani o Dos Santos, per non dire lo stesso Bottani (che a volte potrebbe fungere però da seconda punta), abituati a giocare sugli esterni quando il Lugano si schiera con una sola punta, potrebbero trovare meno spazio.
Croci-Torti, che ha sempre dimostrato di preferire la soluzione con una sola punta, dovrà verosimilmente cambiare sistema, ed è probabile, in quest’occasione, che lo faccia con il sorriso sulle labbra.
Una cosa è certa: l’arrivo di Behrens cambierà il modo di giocare del Lugano, che sarà meno leggibile, almeno all’inizio, per gli avversari. E forse, visti gli ultimi mesi, potrebbe anche non essere un male.
(Foto Pepe Sanchez)