EUROPEI FEMMINILI
Miracolo a Berna?
Pubblicato il 18.07.2025 07:00
di Red.
L'uomo e l'umanità hanno bisogno dei miracoli. Pia Sundhage pensa che quella contro la Spagna sia la più grande partita della sua carriera. L'avversario è uno di quelli che fanno tremare i polsi, la vulgata dell'attualità parla di squadra ingiocabile e imbattibile. Ma la Svizzera vuole crederci e sognare. È spinta da un'atmosfera di grande entusiasmo, che moltiplica il coraggio. È lapidaria nella sua visione: “Non vinceremo se non saremo fortunati. Ma dobbiamo anche forzare la nostra felicità”. Servono: volontà e ambizione; concentrazione e determinazione; attenzione e sfrontatezza. Ogni dettaglio dovrà essere curato, e gli errori dovranno essere limitati. Ammette che la pressione è tanta, ci sono tante aspettative, le giocatrici sono diventate l'emblema di un Paese intero, e rimandano le immagini di un gruppo affiatato e coeso. Sundhage ama raccontare: “Per me la vita è condividere storie”. La storia come maestra di vita. La storia che talvolta si ripete. E confessa: “Naturalmente abbiamo parlato del miracolo di Berna. 1954... Se vuoi cambiare le cose, devi ripetere le storie”. Successe che, erano i Mondiali, la Germania sconfisse la favoritissima e fortissima Ungheria. Lo sport è un grande romanzo popolare, e molto spesso il finale è molto diverso da quello che lascia intravedere la trama. E allora Svizzera metti in campo volontà e risolutezza. E il resto seguirà.