Sinner e Alcaraz sono
campioni di un alto livello e stanno caratterizzando un'epoca. I due
non hanno rivali, dietro di loro c'è un vuoto generazionale, che
difficilmente verrà colmato, almeno nel breve periodo. Gli Slam
paiono scontati nei loro risultati finali. Le loro sfide sono
seguitissime, appassionano e dividono esperti e tifosi. Si discute
chi sia più forte, e il dibattito è molto acceso. Alcaraz ha un
grandissimo talento e ha una varietà di gioco rispetto al suo
avversario. Sinner ha una capacità di colpire la palla che fa la
differenza, in anticipo e con forza. Sono ancora molto giovani e
possono ancora migliorare. Sul piano mentale l'italiano mostra una
maggiore saldezza, l'elaborazione della sconfitta al Roland Garros è
stata perfetta, non si è abbattuto, ma ha preso ad allenarsi con
maggiore determinazione. Ergo: chi è il migliore? La differenza la
potrebbe fare la vita fuori dal campo, quando l'atleta decide che
deve rilassarsi. Siamo in piena era della società dello spettacolo,
social e immagini inondano di informazioni, il privato è impossibile
nasconderlo. Il giudizio è quasi unanime: Sinner è dedito al
lavoro, le sue pause sono limitate e quasi avvolte nel mistero;
Alcaraz vuole divertirsi, le sue vacanze sono a Ibiza con i suoi
amici. Vuole vivere come i suoi coetanei, esiste solo l'istante, il
domani verrà. Lo spagnolo è alle prese con una sorta di conflitto:
il desiderio della normalità si scontra contro i ritmi agonistici
dello sport moderno, che sono ossessivi e invasivi.
TENNIS

Sinner si allena, mentre Alcaraz...