Una
volta, per definire il periodo dei test prestagione, si parlava
(perlomeno nella vicina Penisola) di "calcio d'agosto". Ai
nostri giorni, invece, perlomeno a queste latitudini, ad agosto sarà
già tempo di partite vere (in Coppa Italia, con il Südtirol, sabato
16), e il periodo delle amichevoli è stato, di conseguenza
anticipato. E il Como si è organizzato in grande: apertura con i
francesi del Lille, ieri sera (quinti lo scorso anno in Ligue 1) e,
la settimana prossima, la Como Cup, un quadrangolare con l'Al Alhi di
Simone Inzaghi, l'Ajax e il Celtic. Logico
che, dopo pochi giorni di preparazione, la forma fisica sia quella
che è. Tuttavia, da parte dei lariani, si sono viste trame di gioco
interessanti, con uno Strefezza già mobile e pronto ad affrontare i
duelli individuali sulla fascia. Esordio per il nuovo arrivato Jayden
Addai, entrato già al 15' per l'infortunato Fadera, accostato negli
ultimi giorni a diverse squadre di Serie A, come Sassuolo e Cagliari.
Scarse le indicazioni, visto che Cesc Fàbregas ha fatto ruotare, nei
due tempi da 40', praticamente tutta la rosa. Però, specialmente
nella prima frazione, sono stati gli azzurri a farsi preferire: oltre
al brasiliano, del quale abbiamo già trattato, tutta la squadra ha
cercato di tenere in mano la partita, provando spesso a far girare il
pallone con tocchi di prima rapidi, cercando la profondità sulle
fasce, e rischiando qualcosina solo dopo la rete del vantaggio,
siglata proprio da Strefezza (tiro a giro sul secondo palo alla
mezz'ora: pregevole), per un doppio tocco ravvicinato di Mukau, con
un attento Butez pronto a respingere entrambe le conclusioni. Nella
ripresa, dopo il raddoppio (contropiede di Addai, assist di
Gabrielloni di prima e tocco ravvicinato di Azon), i lariani hanno
sofferto il ritorno dei francesi, che hanno riequilibrato l'incontro
con Fernandez-Pardo e Lachaab. Tuttavia, proprio allo scadere, il
Como, ancora con Azon, e ancora su ripartenza, ha trovato la rete
decisiva. Niente dichiarazioni alla fine: ma, del resto, anche a
Mozzate non filtra nulla, in un centro sportivo mantenuto, sinora, a
tenuta stagna. Vedremo se Cesc parlerà la settimana prossima dopo le
partite della Como Cup: ma la sensazione, per quale poco che si è
visto, è che, quest'anno, si proverà a rendere la squadra più
veloce, al di là della ricerca del possesso palla insistito con la
costruzione da dietro, caratteristica abituale degli azzurri.
CALCIO ITALIANO

Il Como è (già) sceso in campo