Per molti ormai è il più grande pugile della storia. Compito ardito tra diverse ere, carriere, categorie, impatti sulla società, da decretare. Un po’ come paragonare Pelé con Maradona, Messi, Ronaldo,… Eppur già il fatto che il paragone serpeggi tra i tifosi con l’iconico Muhammad Alì basta per rendere la dimensione del personaggio.
Ieri sera a Londra Oleksandr Usyk ha vinto ancora, davanti ai 100mila spettatori di Wembley. Per KO al quinto round contro Daniel Dubois, steso due volte in pochi secondi. Prima un gancio destro, poi un sinistro, con l’inglese ormai intontito e contato fino a 10. Per lui una borsa di 71 milioni di dollari, per Usyk di 132. E la vittoria numero 24 in altrettanti incontri riunendo nuovamente le 4 cinture dei Pesi Massimi.
Ieri sera a Londra Oleksandr Usyk ha vinto ancora, davanti ai 100mila spettatori di Wembley. Per KO al quinto round contro Daniel Dubois, steso due volte in pochi secondi. Prima un gancio destro, poi un sinistro, con l’inglese ormai intontito e contato fino a 10. Per lui una borsa di 71 milioni di dollari, per Usyk di 132. E la vittoria numero 24 in altrettanti incontri riunendo nuovamente le 4 cinture dei Pesi Massimi.
45 anni. È la differenza esatta tra Alì e Usyk, entrambi nati il 17 gennaio, quasi un simbolo di grandezza per l’uomo nato in Crimea, terra contesa all’Ucraina fin dal 2014 quando Putin se la “riprese” dopo la rivoluzione a Kiev alla piazza Maidan. E come per Alì, oltre allo sport c’è tanto altro, a iniziare dalla guerra. Uno la combatté contro l’arruolamento in Vietnam, l’altro con messaggi chiari per l’auspicio di una pace in Ucraina: “Donetsk, Lugansk, Zaporizhzia, Crimea, sono Ucraine!” le sue parole.
In fondo la sua storia s’intreccia con quella dei fratelli Klyčko, che hanno dominato nel nuovo millennio i Massimi per una decade d’anni, con Vitali oggi Sindaco di Kiev ed in prima linea a lottare contro l’invasione russa.
Nei successi di Usyk c’è dunque tutto il dramma di una Nazione, c’è anche la fede che prende ampi spazi come fu il caso per il giovane Cassius Clay poi divenuto Muhammad Alì, che abbracciò l’Islam seguendo il suo mentore Malcom X. Usyk (che spesso porta un enorme crocifisso, non una piccola croce da prima comunione…) ha fede cristiana ortodossa, dopo il successo su Dubois ha ringraziato commosso "Gesù Cristo, la Vergine Maria e voi magnifico pubblico di Wembley”. Tratti simili ad Alì, come l’oro Olimpico nel 2012, nei Pesi Massimi. Mentre nei Supermassimi Anthony Joshua “rubava” l’oro all’italiano Roberto Cammarelle.
Usyk ha vinto tra i professionisti tutto tra i Massimi Leggeri e i Massimi. A 38 anni, è senza rivali. Joshua potrebbe tornare sulla sua strada per la terza volta, come Tyson Fury. Cercasi rivale insomma. Ci prova anche Jake Paul, l’influencer pugile si è fatto immortalare faccia a faccia con l’Ucraino. Sarebbe un “massacro sportivo”… Quello che in molti auspicano dopo la pagliacciata con il 58enne Mike Tyson.