José Mourinho, nonostante
l'età, si sente sempre speciale. Il tecnico ha sempre l'indole di
parlare di sé e di esprimere le sue opinioni in maniera tagliente,
provoca e non teme di scatenare polemiche. Si trova in Portogallo,
per rifinire la preparazione con il suo Fenerbache, e ha rilasciato
una lunga intervista a Canal 11, ha proposto una serie di
riflessioni con il suo consueto stile. È critico nei confronti del
calcio moderno: “Oggi conta creare percezioni, non vincere”.
Sostiene che sono fondamentali i calciatori e non il modulo, si sente
e si definisce un pragmatico e non è ossessionato dalla tattica.
Spiega: “Ci sono allenatori che provano cose che non funzionano
e falliscono. E dicono: 'Sono morto con la mia idea'. Se muori con la
tua idea, sei stupido”. E si riferisce, molto probabilmente, a
Guardiola. Critica il “copia e incolla”, un modello
deleterio che consiste nell'applicare sistemi di gioco senza averne i
mezzi opportuni. I suoi strali non risparmiano nemmeno la Premier:
“Oggi arrivano in Premier League tecnici di cui non conosco
nemmeno il nome”. In futuro conta ancora di vincere e non
intende diminuire la “pressione” sull'ambiente, sul club e
sulla squadra. L'obiettivo? “La prossima partita”.
CALCIO INTERNAZIONALE

“Oggi conta creare percezioni, non vincere”