C’è
una squadra, forse non tra le più blasonare al mondo, che sa fare affari
incredibili.
Stiamo parlando ovviamente di mercato.
Sapete qual è? L’Eintracht Francoforte!
Sede dei più grandi istituti commerciali, centro economico-finanziario tedesco ed europeo, la città sul Meno ospita anche la Banca Centrale Europea. Insomma, come scrive la rivistaundici.com, da quelle parti un po’ di fiuto per le trattative e il commercio ce l’hanno. Da qualche anno, però, lo stanno dimostrando anche nello sport. Nel calcio, in particolare. L’Eintracht, infatti, ha uno dei settori giovanili più interessanti del Paese. Ma soprattutto lavora molto bene nello scouting, prendendo dei giocatori che arrivano da esperienze sfortunate, li rivitalizza e li rivende a cifre enormi. Fa plusvalenze, insomma, per dirla con un termine prettamente finanziario.
Stiamo parlando ovviamente di mercato.
Sapete qual è? L’Eintracht Francoforte!
Sede dei più grandi istituti commerciali, centro economico-finanziario tedesco ed europeo, la città sul Meno ospita anche la Banca Centrale Europea. Insomma, come scrive la rivistaundici.com, da quelle parti un po’ di fiuto per le trattative e il commercio ce l’hanno. Da qualche anno, però, lo stanno dimostrando anche nello sport. Nel calcio, in particolare. L’Eintracht, infatti, ha uno dei settori giovanili più interessanti del Paese. Ma soprattutto lavora molto bene nello scouting, prendendo dei giocatori che arrivano da esperienze sfortunate, li rivitalizza e li rivende a cifre enormi. Fa plusvalenze, insomma, per dirla con un termine prettamente finanziario.
Un
sistema che negli ultimi anni è diventato un caso di studio. Merito del
direttore sportivo Markus Krösche, l’uomo che ha creato il miracolo Paderborn,
portato fino in Bundesliga per poi stabilirsi in Assia. Il suo lavoro si è
basato su una rete di osservatori, sullo sviluppo accelerato dei giocatori e
poi sulla cessione nel momento più opportuno. Da quando Krösche ha assunto la
direzione sportiva nel 2021, l’Eintracht ha generato oltre 100 milioni di euro
di profitto netto dalle operazioni di mercato.
Ha capito perfettamente che in questa stagione la squadra aveva due gioielli, Marmoush ed Ekitike e li ha venduti al momento opportuno, lasciando partire l’egiziano a gennaio, direzione Manchester City e il francese il Liverpool. Il tutto senza indebolire troppo la rosa, centrando l’obiettivo qualificazione alla Champions League e, soprattutto, incassando un sacco di soldi.
Ha capito perfettamente che in questa stagione la squadra aveva due gioielli, Marmoush ed Ekitike e li ha venduti al momento opportuno, lasciando partire l’egiziano a gennaio, direzione Manchester City e il francese il Liverpool. Il tutto senza indebolire troppo la rosa, centrando l’obiettivo qualificazione alla Champions League e, soprattutto, incassando un sacco di soldi.
Le sue tre operazioni da cover riguardano per l’appunto tre attaccanti. Il
primo è stato Randal Kolo Muani (nell’immagine), ora alla Juventus:
arrivato a parametro zero dal Nantes nel 2022, un anno dopo, nell’estate
del 2023, è stato venduto al Paris Saint-Germain per 95 milioni di euro, dopo
una stagione stellare, da 23 gol e 17 assist in 46 partite. Nell’inverno
scorso, come detto, è toccato a Omar Marmoush, preso anche lui a parametro zero
dal Wolfsburg nel 2023, trasformatosi rapidamente un punto di riferimento
offensivo per la squadra e ceduto al Manchester City per una cifra stimata tra
75 e 80 milioni di euro. Denaro che il club ha cominciato a vedere solo da
questo mese, visto che i termini di pagamento concordati erano questi. È
partito subito invece il bonifico da Liverpool per Ekitike, il colpo in entrata
più caro fatto dall’Eintracht negli ultimi anni: il centrvanti ex PSG era
giunto in Germania per 16,5 milioni nell’estate del 2023. Quest’anno ha
spaccato in Bundesliga, mettendo insieme 15 gol e otto assist, a cui si
aggiungono altre sette reti e quattro assist, considerando pure l’Europa League
e la Coppa di Germania. Il Liverpool lo ha pagato tra i 90 e i 95 milioni di
euro per assicurarselo. Incasso totale: 255 milioni in un paio d’anni, con un
investimento iniziale di 16,5. Niente male!