Alla fine, il bicchiere è mezzo pieno. Perché è vero che il Cluj ha avuto un atteggiamento tutto sommato estremamente prudente, complice sicuramente il fatto di giocare su un campo sintetico, superficie sulla quale i romeni non sono abituati a giocare. Tuttavia, se quel rigore calciato da Muhar, quando il cronometro indicava il minuto 11, fosse entrato in porta, probabilmente ci troveremmo a commentare un altro risultato, quasi sicuramente sfavorevole, vista l'inerzia che avrebbe fatalmente preso l'incontro.
Mattia Croci-Torti, secondo noi, può tenersi stretto prima di tutto il pareggio, e poi ciò che di buono si è visto a Thun: un atteggiamento propositivo da parte dei bianconeri, anche da parte di chi è subentrato dalla panchina, e un Alioski già a livelli accettabili, nonostante si sia all'inizio della preparazione, e l'intesa con i nuovi compagni sia tutta da creare. Anche Bislimi è apparso voglioso di tornare alle prestazioni che gli avevano permesso di mettere, nel recente passato, il naso in nazionale, seppure tra le seconde linee.
Con questo risultato, quindi, il discorso qualificazione resta aperto: vero che bisognerà vincere, in Romania, ma lo stesso varrà per i padroni di casa, che dovranno fare la partita per passare il turno. Vedremo quindi, sul terreno amico, un Cluj differente: ma è anche vero che la squadra granata ha dimostrato, in altre occasioni, di non avere una grande solidità difensiva, il che ha permesso agli avversari di riuscire a giostrare tra le loro linee, creando occasioni da gol. Va anche detto che il Lugano, nella scorsa stagione, in più occasioni, quando attaccato, ha dimostrato di saper ripartire con efficacia: tuttavia, servirà maggiore concretezza nei sedici metri, la consapevolezza di dover di affrontare gli avversari anche sul piano fisico e, magari, cercare con maggiore convinzione la conclusione dalla distanza. Per vincere, come noto, bisogna farne uno in più degli avversari.
Il resto delle indicazioni ricevute sarà utile soprattutto in chiave futura, per la costruzione della squadra definitiva. Uno Zanotti a questi livelli (ieri sera di gran lunga il migliore tra i suoi) sarebbe una perdita non di poco conto, se dovesse partire, anche e soprattutto in chiave offensiva. L'esterno ex Inter ha dimostrato di essere di quelli che possono creare situazioni interessanti, andando sul fondo e mettendo palloni in area: quando Behrens ritroverà la forma fisica, saranno una soluzione importante, in chiave realizzativa, vista la forza fisica del nuovo arrivato e la sua capacità di fare a sportellate nei sedici metri avversari. Altro elemento da considerare è che l'El Wafi visto ieri sera non può essere il sostituto di Hajdari, al netto del fatto che potrebbe anche trattarsi di un problema legato al fatto di aver giocato fuori ruolo in una difesa a quattro. In ogni caso, nell'occasione del fallo da rigore nel primo tempo, che avrebbe potuto essere la chiave di volta dell'incontro, era in posizione centrale, dove giostra di solito: evidentemente, ha bisogno di lavorare ancora, per essere pronto.
La testa, ora, va al campionato: domenica, a Cornaredo, come ha detto il tecnico del Thun Lustrinelli, ai microfoni della RSI, sarà un'altra partita.
Mattia Croci-Torti, secondo noi, può tenersi stretto prima di tutto il pareggio, e poi ciò che di buono si è visto a Thun: un atteggiamento propositivo da parte dei bianconeri, anche da parte di chi è subentrato dalla panchina, e un Alioski già a livelli accettabili, nonostante si sia all'inizio della preparazione, e l'intesa con i nuovi compagni sia tutta da creare. Anche Bislimi è apparso voglioso di tornare alle prestazioni che gli avevano permesso di mettere, nel recente passato, il naso in nazionale, seppure tra le seconde linee.
Con questo risultato, quindi, il discorso qualificazione resta aperto: vero che bisognerà vincere, in Romania, ma lo stesso varrà per i padroni di casa, che dovranno fare la partita per passare il turno. Vedremo quindi, sul terreno amico, un Cluj differente: ma è anche vero che la squadra granata ha dimostrato, in altre occasioni, di non avere una grande solidità difensiva, il che ha permesso agli avversari di riuscire a giostrare tra le loro linee, creando occasioni da gol. Va anche detto che il Lugano, nella scorsa stagione, in più occasioni, quando attaccato, ha dimostrato di saper ripartire con efficacia: tuttavia, servirà maggiore concretezza nei sedici metri, la consapevolezza di dover di affrontare gli avversari anche sul piano fisico e, magari, cercare con maggiore convinzione la conclusione dalla distanza. Per vincere, come noto, bisogna farne uno in più degli avversari.
Il resto delle indicazioni ricevute sarà utile soprattutto in chiave futura, per la costruzione della squadra definitiva. Uno Zanotti a questi livelli (ieri sera di gran lunga il migliore tra i suoi) sarebbe una perdita non di poco conto, se dovesse partire, anche e soprattutto in chiave offensiva. L'esterno ex Inter ha dimostrato di essere di quelli che possono creare situazioni interessanti, andando sul fondo e mettendo palloni in area: quando Behrens ritroverà la forma fisica, saranno una soluzione importante, in chiave realizzativa, vista la forza fisica del nuovo arrivato e la sua capacità di fare a sportellate nei sedici metri avversari. Altro elemento da considerare è che l'El Wafi visto ieri sera non può essere il sostituto di Hajdari, al netto del fatto che potrebbe anche trattarsi di un problema legato al fatto di aver giocato fuori ruolo in una difesa a quattro. In ogni caso, nell'occasione del fallo da rigore nel primo tempo, che avrebbe potuto essere la chiave di volta dell'incontro, era in posizione centrale, dove giostra di solito: evidentemente, ha bisogno di lavorare ancora, per essere pronto.
La testa, ora, va al campionato: domenica, a Cornaredo, come ha detto il tecnico del Thun Lustrinelli, ai microfoni della RSI, sarà un'altra partita.