Le statistiche nel calcio non sono
tutto, ma aiutano. E così, leggendo quelle della partita di giovedì,
si vede che il Lugano ha fatto 77% di possesso palla: un'enormità.
Poi si va a vedere quella delle conclusioni: 11, e una sola nello
specchio della porta. Chi ha visto la partita, ovviamente, ha la
spiegazione del tutto: una serie infinita di passaggi spesso in
orizzontale o all'indietro. Al netto del fatto che il non essere al
100% porta a evitare di assumersi il rischio di perdere palla, magari
in zone nevralgiche del campo, è anche vero che il gesto tecnico del
dribbling per superare l'avversario, in rosa, non appartiene a tutti
i bianconeri. Intendiamoci: è un problema non solo del Lugano (per
informazioni citofonare FC Inter, Appiano Gentile). E non è un caso
che, nei giorni scorsi, Mattia Croci-Torti abbia auspicato l'arrivo,
in rosa, di un giocatore bravo nell'uno contro uno, che sappia
superare l'avversario, creando superiorità numerica nella zona di
campo di sua pertinenza. E, a quanto sembra, l'arrivo di Elias
Pihlström dalla Svezia potrebbe essere la risposta della società
alle sue richieste. Il centrocampista offensivo scandinavo,
classe 2006 (compirà 19 anni in Ticino, il 31 di agosto), nazionale
svedese U19, ha debuttato in prima squadra nella scorsa stagione,
in Superettan (la seconda categoria del calcio
svedese) col Degerfors, una delle due squadre di punta della sua
contea di nascita, quella di Örebro, che si trova a circa 200 km da
Stoccolma. Lui è nato invece a Laxå, un paese di poco più di 3.000
abitanti, che dista circa 30 km dallo Stora Valla, lo
stadio del Degerfors, un impianto vecchio (è del 1938), ancora in
erba. Capoluogo della contea è la cittadina di Örebro, conosciuta
per aver dato i natali a Ronnie Peterson, pilota di Formula 1 morto a
Monza, nel 1978, alla guida della Lotus. E, negli anni, con la
squadra bianconera della città più importante della contea, che
gioca in uno stadio (la Behrn Arena) recentemente
rinnovato (primo campo sintetico allestito in Svezia) i biancorossi
rivali hanno dato vita a una rivalità senza esclusione di colpi, che
vede questi ultimi oggi nella massima serie, seppure al terzultimo
posto, mentre i dirimpettai, in Superettan, con sole 5
lunghezze in 15 partite, staccati di 13 punti dalla linea,
sembrerebbero avviati a una mesta retrocessione in terza Lega,
coronando 8si fa per dire) un periodo tra i più bassi degli ultimi
lustri. L'attuale centrocampista del Lugano, dopo aver ben fatto lo
scorso anno tra i cadetti, contribuendo con 25 presenze, 2 gol e 4
assist alla promozione in massima serie, è stato tra i protagonisti
della stagione attuale della sua squadra di provenienza: 13 le
presenze, 2 le reti ma, ci dicono dalla Svezia (pur non vedendolo dal
vivo tutte le settimane, dal momento che seguono principalmente le
squadre della capitale), ha come caratteristiche una grande vivacità
sulla fascia, buona propensione ai duelli individuali, personalità a
cercare il tiro da fuori, ed è impiegabile anche dietro le punte. La
capacità di giocare sui campi sintetici, molto più comuni in Svezia
rispetto che da noi, sarà un'altra qualità che potrebbe aiutarlo a
fare bene. Välkomna, Elias!
FC LUGANO

Benvenuto Elias