La storia si ripete. Chloe
Kelly segna il rigore decisivo, nella scorsa edizione aveva siglato
la rete, nei tempi supplementari, che consegnò il titolo
all'Inghilterra. Ma questa volta c'è un'altra grande eroina, una
protagonista dalla postura normale, che sarà ricordata per le sue
prestazioni. Hannah Hampton, ha 24 anni, di professione portiere, ha
respinto due rigori, e le leonesse sono di nuovo sul tetto d'Europa.
Fisico minuto, capelli lunghi e biondi raccolti in una treccia, viso
quasi infantile e sguardo sognante. E si deve raccontare che all'età
di 12 anni le fu diagnosticata una patologia agli occhi: disturbo
della percezione della profondità. E subì ben tre operazioni. Ha
superato traversie, e ha coronato il suo sogno di diventare
calciatrice, questa primavera si è presa la porta della Nazionale.
Mostra calma e saggezza, e con perizia è capace di giocare il
pallone. Ma l'Europeo femminile designa la grandezza di un'olandese:
Sarina Wiegman. I media inglese la descrivono come schietta ed
empatica, capace di gestire la pressione. Affronta direttamente i
problemi con sagacia e senza giri di parole. E il calcio come romanzo
popolare scrive la seguente trama: la Nazionale femminile inglese
realizza i sogni di quella maschile.
EUROPEI FEMMINILI

L'Europeo parla sempre inglese