Una mattinata come tante, una notifica sul telefono alle 8 del
mattino, guardata prima distrattamente, e poi con attenzione: la
Ferrari conferma Fred Vasseur come Team Principal. Nel comunicato ci
si limita a dire che l'accordo è pluriennale, ma senza specificarne
la scadenza (quella del primo accordo era fissata nel 2025); viene
quindi mantenuta la tradizione di definire, a Maranello, i ruoli
principali dello staff e i piloti per la stagione successiva entro il
Gran Premio di Monza (in programma quest'anno il 7 settembre). La
notizia, del resto, era nell'aria da tempo, anche se, tra gli
appassionati, diversi avevano stortato il naso, visti i risultati di
quest'anno, uniti all'enorme difficoltà di invertire la tendenza
negativa (non ci si è riusciti neppure con la ormai mitica modifica
alle sospensioni...). Notizia positiva o negativa? Difficile fare
previsioni, specialmente tenendo conto che, il prossimo anno, il
cambio di regolamenti imporrà la creazione di una macchina
differente da quelle vista sinora. Bisognerà, quindi, imbroccare la
soluzione giusta: e, per quella, serve il tecnico che sappia trovare,
tra le pieghe del regolamento, qualcosa che faccia andare la
monoposto più forte delle altre. E quel qualcosa, ça va sans dire,
non lo dovranno indovinare gli altri. Il resto lo abbiamo già
scritto, e non solo noi, visto che si tratta, in fondo, di
un'ovvietà: l'automobilismo non è il calcio, e neppure l'hockey.
Non esistono gli schemi di gioco anche se, come dappertutto, ci sono
le persone. E, di conseguenza, ci vuole un capo che sappia limare,
ammorbidire, indurire, stabilire gerarchie quando serve; cose così,
insomma, come accade in altre realtà sportive (e non solo). Però,
anche se in passato è avvenuto di cambiare il Team Principal della
scuderia prima della scadenza naturale del contratto, il muretto del
circuito non è una panchina.
La Formula 1 vive tanto, soprattutto, di progettazione e
programmazione. Il 2026, a Maranello e altrove, è una realtà.
Sostituire il responsabile della gestione alla vigilia di questo
cambiamento epocale sarebbe stato un salto nel buio, al netto del
fatto che non sappiamo quanti, tra quelli che leggono, avrebbero un
nome da spendere, in grado di cambiare le cose in meglio, e in tempi
brevi. Noi non lo abbiamo, per dire. Quindi, avanti così, sperando
che il Mondiale in corso regali qualche gioia, da qui alla fine. Più
avanti, come d'abitudine, ci sarà tempo per i bilanci.
AUTOMOBILISMO

Vasseur resta in Ferrari