L'inizio di stagione del
Lugano è deludente: due sconfitte e un pareggio. L'eliminazione
subita in Romania è clamorosa per come è avvenuta. Non è bastata
la mole di gioco e non è servita la supremazia territoriale. Il
canovaccio si è ripetuto: occasioni mancate e solita incertezza
difensiva. Ma c'è un dato che emerge: i bianconeri in 210 minuti
disputati con i rumeni non sono riusciti a segnare. Nel calcio non
vince sempre il più forte, ma il più bravo. Si chiama cinismo, si
tratta della volontà di battere l'avversario. Croci-Torti
(intervistato dalla RSI) si tiene la prestazione e l'atteggiamento
della squadra, ma non si nasconde e alla fine commenta amaro: “Non rimane in
mano niente”. È quasi incredulo, tante cose positive esibite
sul campo, che non corrispondono all'esito finale. Sostiene che i
suoi forse “Non sono pronti per questo livello di Europa
League”, ma l'avversario era ampiamente alla portata. E
l'allenatore non può che essere ancora una volta arrabbiato, perché
“Perdere così fa male”. Le attenuanti non mancano:
inizio stagione e l'arrivo dei nuovi. Croci-Torti non parla di
“sfortuna”, pensa che ci sia bisogno di “brillantezza”.
E al tecnico non rimane che superare lo sconforto, analizzare in
dettaglio l'incontro e ripartire. Non resta altro.
FC LUGANO

“Non rimane in mano niente”