È tempo di ritornare,
Carlos Alcaraz scende di nuovo in campo. Il campione si è confessato
in una lunga intervista al Financial Times. Molto si è
discusso sulle sue vacanze da giovanotto che si vuole divertire, le
sue parole non lasciano spazio a dubbi: “Se non ti prendi una
pausa, l'entusiasmo svanisce”. Sottolinea: “Non voglio
essere chiamato l'erede di Nadal”. E poi via a parlare della
rivalità con Sinner, conscio che il racconto esige
l'incontro-scontro. Il loro rapporto è cordiale, ma sa che tifosi e
non solo vorrebbe vederli litigare, spiega: “Il trash talking
suscita molta attenzione e vende”. Il tennis è una disciplina
individuale, ma: “Io e Jannik abbiamo avuto grandi battaglie, ma
ci vediamo spesso fuori. Parliamo e ci alleniamo insieme a volte”.
Avversari acerrimi nei grandi tornei, ma il resto del rapporto è
improntato al rispetto: “Il campo è una cosa, la vita fuori
un'altra”. Alcaraz si sofferma poi sulla pressione da
controllare, e sulla nuova realtà che accompagna un atleta di grande
livello: la rete. È schietto: “Uso molto i social media e non
sono un ambiente molto sano, per non dire orribile”, aggiunge:
“Alla fine lì non c'è niente di reale. Persone che non possono
raggiungerti, ti feriscono con un semplice commento”. Così
parlò un giovanotto che sembra avere idee chiare, si esprime con
saggezza, e manifesta un grande spirito sportivo.
TENNIS

"I social non sono un ambiente sano"