Il caso Lookman sta scaldando l'estate italiana. Protagonisti, come noto, il giocatore nigeriano, il suo club di appartenenza e l'Inter. Il prologo avviene, si dice, negli spogliatoi della squadra bergamasca, alla vigilia di una partita europea. Al giocatore, i cui rapporti con Gasperini non sono idilliaci, viene promesso il trasferimento. Nel frattempo accadono due cose non da poco: il Gasp va a Roma, mentre l'Atalanta cede, a cifre fuori mercato, il compagno di reparto Mateo Retegui. Insomma, un bel cambio di prospettive.
Intanto, gli agenti di Lookman si danno da fare, e bussano alla porta dell'Inter. Ci si aspetterebbe che Marotta, informato della disponibilità del giocatore, mettesse in stand-by il clan dell'attaccante e trattasse con Percassi. I milanesi, invece, si accordano coi procuratori, e poi fanno la loro proposta agli orobici: sembrerebbe la solita formula del prestito con obbligo di riscatto, specialità della casa. L'Atalanta rifiuta, la trattativa entra nel vivo. A oggi, si dice che Marotta offra 42 milioni più 3 di bonus legati però, si dice, ai risultati della squadra (vittoria del campionato o della Champions) e non alle prestazioni del giocatore. Ma questa cosa la raccontano in pochi.
Nel frattempo, Lookman preme sui social. La stampa di oltreconfine si schiera con l'Inter, che vuole lo sconto per perseguire altri obiettivi di mercato, e invoca la liberazione del nigeriano, tradito dopo promesse esplicite di libertà di scegliere dove andare, e a prezzi congrui. I bergamaschi si danno da fare: nei giorni scorsi, emissari della Dea sono volati a Londra a parlare col Fulham di Rodrigo Muniz, 24 anni, brasiliano, attaccante. Insomma, un piano B che i milanesi, al contrario, non avrebbero.
In definitiva, l'Inter (e non solo...) non ne esce benissimo. Percassi (e gli americani dietro di lui), dipinti come spergiuri da buona parte della stampa della vicina Penisola, fanno il loro interesse, e in maniera corretta: Ademola Lookman è sotto contratto, spetta ai bergamaschi fare il prezzo. L'Inter provi a stanare l'Atalanta con un'offerta di 50 milioni pieni, e vediamo cosa succede. Il giocatore è scontento? Il caso Çhalanoğlu ha fatto scuola, e a Bergamo hanno preso nota: imparano in fretta, come noto. Affaire à suivre.
Intanto, gli agenti di Lookman si danno da fare, e bussano alla porta dell'Inter. Ci si aspetterebbe che Marotta, informato della disponibilità del giocatore, mettesse in stand-by il clan dell'attaccante e trattasse con Percassi. I milanesi, invece, si accordano coi procuratori, e poi fanno la loro proposta agli orobici: sembrerebbe la solita formula del prestito con obbligo di riscatto, specialità della casa. L'Atalanta rifiuta, la trattativa entra nel vivo. A oggi, si dice che Marotta offra 42 milioni più 3 di bonus legati però, si dice, ai risultati della squadra (vittoria del campionato o della Champions) e non alle prestazioni del giocatore. Ma questa cosa la raccontano in pochi.
Nel frattempo, Lookman preme sui social. La stampa di oltreconfine si schiera con l'Inter, che vuole lo sconto per perseguire altri obiettivi di mercato, e invoca la liberazione del nigeriano, tradito dopo promesse esplicite di libertà di scegliere dove andare, e a prezzi congrui. I bergamaschi si danno da fare: nei giorni scorsi, emissari della Dea sono volati a Londra a parlare col Fulham di Rodrigo Muniz, 24 anni, brasiliano, attaccante. Insomma, un piano B che i milanesi, al contrario, non avrebbero.
In definitiva, l'Inter (e non solo...) non ne esce benissimo. Percassi (e gli americani dietro di lui), dipinti come spergiuri da buona parte della stampa della vicina Penisola, fanno il loro interesse, e in maniera corretta: Ademola Lookman è sotto contratto, spetta ai bergamaschi fare il prezzo. L'Inter provi a stanare l'Atalanta con un'offerta di 50 milioni pieni, e vediamo cosa succede. Il giocatore è scontento? Il caso Çhalanoğlu ha fatto scuola, e a Bergamo hanno preso nota: imparano in fretta, come noto. Affaire à suivre.