Non sapremo mai cos'è successo nello spogliatoio del FC Lugano tra giovedì sera e ieri pomeriggio. Ma, se mai ci fosse stata davvero una spaccatura, ha vinto il fronte lealista, quello dalla parte dello status quo. E lo ha fatto con una prestazione gagliarda, buttando in campo energie più mentali che fisiche, specialmente nel finale. Superando un Basilea piegato, anche, dal caldo ticinese e da un pizzico di spocchia derivata dalla convincente prestazione di mercoledì sera al St Jacob-Park, contro l'YB. Eupalla, nel finale, ci ha messo del suo, abbassando l'asta di Saipi quel tanto che è bastato a impedire alla sfera del possibile pareggio di entrare, e facendola invece arrivare sui piedi di Koutsias, per il più facile dei gol in contropiede: 3-1 finale, e una bella boccata di ossigeno per tutti.
Certo, il malato è convalescente. C'è un'Europa, giovedì, da salutare dignitosamente e, soprattutto, un impegno di Coppa nel fine settimana di Ferragosto da non sottovalutare, perché non sarà contro una compagine dilettantistica della Svizzera interna, ma contro una più organizzata squadra di Prima Promotion come il Cham. Tuttavia, di questi tempi, potrebbe essere buona cosa il dover mantenere alta la concentrazione, anche a metà agosto.
Il malato è guarito? No: la reazione di Renato Steffen nei confronti dei colleghi a bordo campo, rei solo di volerglii dare spazio e microfoni per poter dire la sua, dopo le polemiche infrasettimanali, lo dimostra. Ma ci piace pensare che sia stato un comportamento dovuto all'andrenalina e alla trance agonistica. Sul campo, l'ex nazionale ha infatti dato tutto quello che aveva, dimostrando lealtà e impegno nei confronti dei compagni e della maglia: questo gli chiedeva l'ambiente, e questo è arrivato.
A fine partita, il Crus è apparso provato. Tuttavia, in questo momento difficile, il peggiore per lui da quando guida la barca bianconera, ha potuto misurare sicuramente lo spessore di chi lo circonda, dai giocatori alla dirigenza, dallo staff agli addetti ai lavori. Un bagno di consapevolezza che, nel futuro prossimo e più lontano, lo aiuterà senza dubbio. Le difficoltà ci sono, a partire da un'infermeria troppo affollata, e non per traumi di gioco: ma ne abbiamo già scritto. Tuttavia, se la squadra manterrà la forza mentale dimostrata ieri, ci sarà tempo per rientrare nelle posizioni di classifica che contano.
Certo, il malato è convalescente. C'è un'Europa, giovedì, da salutare dignitosamente e, soprattutto, un impegno di Coppa nel fine settimana di Ferragosto da non sottovalutare, perché non sarà contro una compagine dilettantistica della Svizzera interna, ma contro una più organizzata squadra di Prima Promotion come il Cham. Tuttavia, di questi tempi, potrebbe essere buona cosa il dover mantenere alta la concentrazione, anche a metà agosto.
Il malato è guarito? No: la reazione di Renato Steffen nei confronti dei colleghi a bordo campo, rei solo di volerglii dare spazio e microfoni per poter dire la sua, dopo le polemiche infrasettimanali, lo dimostra. Ma ci piace pensare che sia stato un comportamento dovuto all'andrenalina e alla trance agonistica. Sul campo, l'ex nazionale ha infatti dato tutto quello che aveva, dimostrando lealtà e impegno nei confronti dei compagni e della maglia: questo gli chiedeva l'ambiente, e questo è arrivato.
A fine partita, il Crus è apparso provato. Tuttavia, in questo momento difficile, il peggiore per lui da quando guida la barca bianconera, ha potuto misurare sicuramente lo spessore di chi lo circonda, dai giocatori alla dirigenza, dallo staff agli addetti ai lavori. Un bagno di consapevolezza che, nel futuro prossimo e più lontano, lo aiuterà senza dubbio. Le difficoltà ci sono, a partire da un'infermeria troppo affollata, e non per traumi di gioco: ma ne abbiamo già scritto. Tuttavia, se la squadra manterrà la forza mentale dimostrata ieri, ci sarà tempo per rientrare nelle posizioni di classifica che contano.