FC LUGANO
Steffen, il leader divisivo
Pubblicato il 11.08.2025 09:08
di L.S.
“Scrivete quello che volete”, deve aver detto Renato Steffen a fine partita, prima di rientrare negli spogliatoi senza parlare.
Nessuna voglia di tornare sulle polemiche della settimana: dalla sua esclusione fino alle minacce famigliari.
Non devono essere stati giorni facili, nemmeno per un giocatore con la sua esperienza.
Prima la presunta lite con Croci-Torti, poi la tribuna di Thun, per un malessere fisico che necessitava di qualche giorno di stop. Fino, appunto, agli “avvertimenti” ricevuti via social.
Steffen ieri ha fatto parlare il campo: una prestazione solida, condita da un assist per il gol di Papadopoulos. Ha fatto ciò che ha potuto, senza tirar fuori grandi numeri, è vero, ma mettendo la sua esperienza al servizio della squadra. Come deve fare un leader, ancorché divisivo, come è stato lui in questi anni a Lugano.
Sì, perché Steffen non ha un carattere facile: i problemi con il Crus non risalgono a questi giorni.
Il loro rapporto è stato spesso oggetto di confronti, anche duri. Ma sempre leali. Poi risolti.
E ieri, infatti, Steffen e Croci-Torti si sono parlati spesso durante la partita. Si sono cercati. Hanno capito che in certi casi è l’unione che fa la forza.
Forse non saranno mai amici, non si capiranno mai fino in fondo: ma sanno che hanno bisogno uno dell’altro. Soprattutto in questo delicato momento.
Gli spogliatoi, come le stagioni, si reggono spesso su delicati equilibri. Non succede solo a Lugano, succede dappertutto.
E così, Steffen, che avrebbe forse voluto parlare di questa vittoria, di questo exploit bianconero, se ne va, rifiutando di tornare su una settimana che difficilmente dimenticherà. Immaginando cosa avrebbe dovuto affrontare davanti ai microfoni.
È vero, sarebbe stato bello sentire la sua opinione, ma oggi lo si può capire. E, per una volta, perdonare.