E così, Amir Saipi, si è ripreso. O almeno questa è la
sensazione.
Nelle ultime uscite, il portiere bianconero, è sembrato più sicuro e reattivo. Sul suo conto, un paio di belle parate. Non scontate.
Certo, i suoi rinvii con i piedi sollevano ancora qualche mugugno, ma è innegabile che il numero uno bianconero sia in leggera ripresa.
Aveva vissuto settimane difficili, poco aiutato da una difesa ballerina e da critiche che non gli davano tregua. Sembrava sull’orlo di una crisi di nervi calcistica e invece, negli ultimi giorni, pare aver avuto una reazione. Scopriremo quanto vera e duratura.
Sebastian Pelzer, con estrema trasparenza, aveva detto un paio di settimane or sono, che il Lugano stava cercando un portiere da affiancare a Saipi. Dopo la partenza di Osigwe, ci voleva qualcuno che facesse seriamente concorrenza al portiere bianconero. A dire la verità, Pelzer aveva già parlato con Saipi a fine stagione, illustrando la stragegia bianconero. E il portiere sembrava contento di potersi confrontare e crescere con un altro portiere alle spalle.
Per ora, però, non è arrivato nessuno. Il motivo? Semplice: il fair-play finanziario.
Quando Pelzer ribadisce che se non si vende qualcuno, non può arrivare nessuno, dice semplicemente la verità. E poco importa, purtroppo, che Mansueto sia miliardario.
Poi si potrebbe discutere del mercato in uscita del Lugano, con Hajdari e Zanotti che sembravano sul punto di lasciare il Ticino e che invece sono ancora qui. Oltretutto, infortunati.
Un bel pasticcio, è vero, ma il mercato per fortuna è ancora lungo. Chiuderà soltanto il 2 settembre.
C’è tempo per sistemare le cose, per trovare l’acquirente giusto e andare a ritoccare la squadra dove ne ha veramente bisogno.
Intanto, la vittoria con il Basilea, ha rasserenato gli animi: ora si va a Celje, per una partita difficile da interpretare dopo il brutto 5 a 0 dell’andata e poi a Cham, in un insidioso turno di Coppa svizzera.
Il Lugano dovrà dimostrare di esserci, soprattutto con la testa. Come ha fatto domenica a Cornaredo.
Nelle ultime uscite, il portiere bianconero, è sembrato più sicuro e reattivo. Sul suo conto, un paio di belle parate. Non scontate.
Certo, i suoi rinvii con i piedi sollevano ancora qualche mugugno, ma è innegabile che il numero uno bianconero sia in leggera ripresa.
Aveva vissuto settimane difficili, poco aiutato da una difesa ballerina e da critiche che non gli davano tregua. Sembrava sull’orlo di una crisi di nervi calcistica e invece, negli ultimi giorni, pare aver avuto una reazione. Scopriremo quanto vera e duratura.
Sebastian Pelzer, con estrema trasparenza, aveva detto un paio di settimane or sono, che il Lugano stava cercando un portiere da affiancare a Saipi. Dopo la partenza di Osigwe, ci voleva qualcuno che facesse seriamente concorrenza al portiere bianconero. A dire la verità, Pelzer aveva già parlato con Saipi a fine stagione, illustrando la stragegia bianconero. E il portiere sembrava contento di potersi confrontare e crescere con un altro portiere alle spalle.
Per ora, però, non è arrivato nessuno. Il motivo? Semplice: il fair-play finanziario.
Quando Pelzer ribadisce che se non si vende qualcuno, non può arrivare nessuno, dice semplicemente la verità. E poco importa, purtroppo, che Mansueto sia miliardario.
Poi si potrebbe discutere del mercato in uscita del Lugano, con Hajdari e Zanotti che sembravano sul punto di lasciare il Ticino e che invece sono ancora qui. Oltretutto, infortunati.
Un bel pasticcio, è vero, ma il mercato per fortuna è ancora lungo. Chiuderà soltanto il 2 settembre.
C’è tempo per sistemare le cose, per trovare l’acquirente giusto e andare a ritoccare la squadra dove ne ha veramente bisogno.
Intanto, la vittoria con il Basilea, ha rasserenato gli animi: ora si va a Celje, per una partita difficile da interpretare dopo il brutto 5 a 0 dell’andata e poi a Cham, in un insidioso turno di Coppa svizzera.
Il Lugano dovrà dimostrare di esserci, soprattutto con la testa. Come ha fatto domenica a Cornaredo.
(Foto Ticishot-Simone Andriani)