C'era una volta un'azienda dove, un brutto giorno, un macchinario strategico aveva smesso di funzionare. La manutenzione aveva provato in tutti i modi a farlo partire: nulla da fare. Arrivò così dall'esterno un tecnico, definito dalla direzione il migliore del suo campo. Questi, una volta sul posto, rivolse lo sguardo alla macchina per pochi secondi. Poi, senza proferire parola alcuna, colpì il manufatto con un pugno sulla parte frontale e quello, magicamente, iniziò a funzionare. Costo dell'intervento: 1.000 franchi. Uno per il tempo impiegato per la riparazione, 999 per quello necessario ad apprendere le competenze per sapere dove assestare il colpo, e con quale forza.
La storiella, istruttiva, è il racconto in breve di Como-Sûdtirol,valida per i trentaduesimi di Coppa Italia, e finita 3-1 per i padroni di casa. Ai lariani sono bastati 5 minuti, giocati al livello atteso, alla fine della prima frazione, sino a quel momento disputata mediocremente, per capovolgere il risultato. Al netto di alcuni errori individuali degli avversari, soprattutto in occasione del secondo gol, la differenza l'ha fatta la qualità, come ammesso in conferenza stampa anche dell'allenatore degli ospiti. Peccato, ha aggiunto, aver reso facile la vittoria lariana con alcune scelte sbagliate, dopo una larga frazione del primo tempo dove gli altoatesini avevano affrontato i più quotati avversari con una buona disposizione in campo, arrivando sempre primi sulle seconde palle e aggredendo alti gli avversari, concedendo loro di fare possesso, ma lontani dai propri 16 metri.
Di cattivo umore, quindi, Cesc Fàbregas, che ha detto senza mezzi termini che, con questo atteggiamento, non si va lontano. Abbiamo chiesto al mister catalano quanto abbia inciso la buona partita degli avversari, nella prima frazione: la risposta è stata che quando la sua squadra ha iniziato a giocare come dovrebbe le sorti dell'incontro si sono capovolte. Troppi elementi pensano, secondo lui, di essere arrivati. C'è pazienza, ha detto il mister: ma non ce ne sarà molta per chi non avrà il giusto approccio mentale. Perché giocando in questo modo, ha chiosato Cesc, con la Lazio, la prossima settimana, si perde. Vedremo se il messaggio verrà recepito.
La storiella, istruttiva, è il racconto in breve di Como-Sûdtirol,valida per i trentaduesimi di Coppa Italia, e finita 3-1 per i padroni di casa. Ai lariani sono bastati 5 minuti, giocati al livello atteso, alla fine della prima frazione, sino a quel momento disputata mediocremente, per capovolgere il risultato. Al netto di alcuni errori individuali degli avversari, soprattutto in occasione del secondo gol, la differenza l'ha fatta la qualità, come ammesso in conferenza stampa anche dell'allenatore degli ospiti. Peccato, ha aggiunto, aver reso facile la vittoria lariana con alcune scelte sbagliate, dopo una larga frazione del primo tempo dove gli altoatesini avevano affrontato i più quotati avversari con una buona disposizione in campo, arrivando sempre primi sulle seconde palle e aggredendo alti gli avversari, concedendo loro di fare possesso, ma lontani dai propri 16 metri.
Di cattivo umore, quindi, Cesc Fàbregas, che ha detto senza mezzi termini che, con questo atteggiamento, non si va lontano. Abbiamo chiesto al mister catalano quanto abbia inciso la buona partita degli avversari, nella prima frazione: la risposta è stata che quando la sua squadra ha iniziato a giocare come dovrebbe le sorti dell'incontro si sono capovolte. Troppi elementi pensano, secondo lui, di essere arrivati. C'è pazienza, ha detto il mister: ma non ce ne sarà molta per chi non avrà il giusto approccio mentale. Perché giocando in questo modo, ha chiosato Cesc, con la Lazio, la prossima settimana, si perde. Vedremo se il messaggio verrà recepito.