Che bella la Coppa, anche se a Basilea Shaqiri segna un gol
due metri in fuorigioco. La terna della signora Desireé Grundbacher non ha visto (!).
Tutti hanno invece visto il portiere del Walenstadt, con la pancia, dopo averne prese 13 contro il San Gallo, che fa la Ola con i tifosi avversari.
È (anche) il calcio senza VAR, un calcio d’antan, che ti riporta indietro negli anni.
Impensabile di questi tempi, dove tutto viene vivisezionato con il microscopio.
Soltanto la Coppa è un’isola felice, o perlomeno, un posto dove tutto (o quasi) viene perdonato.
Il Bellinzona che passa (e ci mancherebbe!) a Nebikon contro una squadra di Quarta Lega, si dimentica una maglietta di un giocatore (Vogt?) e il gagliardetto a casa (oltre al badge della coppa sulla maglia). Ormai ci si ride sopra, anche se ormai non è la prima volta e non dovrebbe più capitare.
È un giorno storico per il Morbio di Sacha Kitic, alla prima ufficiale sulla panchina del Morbio. La sua squadra batte il Gossau (una categoria più su) e approda ai sedicesimi di finali. È bello lo sguardo quasi incredulo di Kitic, che alla RSI fa sfoggio di grande correttezza, ricordando prima il suo predecessore Minelli (ora a Lugano con l’Under 19) e sperando poi in un derby nel prossimo turno. Il sogno? Probabilmente Lugano, ma anche Bellinzona non sarebbe male.
Cade il Mendrisio ai rigori (che peccato!) a Zugo e questo fa male: Mendrisio e Morbio, al prossimo turno, sarebbe stato un altro gran bel derby.
Oggi è di scena il Lugano, squadra che nelle ultime quattro stagioni ha raggiunto tre volte la finale: Cham non sarà una passeggiata, ma la truppa del Crus sembra in crescita. Non si può steccare.
Kitic, lo aspetta.
Tutti hanno invece visto il portiere del Walenstadt, con la pancia, dopo averne prese 13 contro il San Gallo, che fa la Ola con i tifosi avversari.
È (anche) il calcio senza VAR, un calcio d’antan, che ti riporta indietro negli anni.
Impensabile di questi tempi, dove tutto viene vivisezionato con il microscopio.
Soltanto la Coppa è un’isola felice, o perlomeno, un posto dove tutto (o quasi) viene perdonato.
Il Bellinzona che passa (e ci mancherebbe!) a Nebikon contro una squadra di Quarta Lega, si dimentica una maglietta di un giocatore (Vogt?) e il gagliardetto a casa (oltre al badge della coppa sulla maglia). Ormai ci si ride sopra, anche se ormai non è la prima volta e non dovrebbe più capitare.
È un giorno storico per il Morbio di Sacha Kitic, alla prima ufficiale sulla panchina del Morbio. La sua squadra batte il Gossau (una categoria più su) e approda ai sedicesimi di finali. È bello lo sguardo quasi incredulo di Kitic, che alla RSI fa sfoggio di grande correttezza, ricordando prima il suo predecessore Minelli (ora a Lugano con l’Under 19) e sperando poi in un derby nel prossimo turno. Il sogno? Probabilmente Lugano, ma anche Bellinzona non sarebbe male.
Cade il Mendrisio ai rigori (che peccato!) a Zugo e questo fa male: Mendrisio e Morbio, al prossimo turno, sarebbe stato un altro gran bel derby.
Oggi è di scena il Lugano, squadra che nelle ultime quattro stagioni ha raggiunto tre volte la finale: Cham non sarà una passeggiata, ma la truppa del Crus sembra in crescita. Non si può steccare.
Kitic, lo aspetta.
(Nebikon-ACB, nella foto di Filippo Zanovello)