FC LUGANO
La crisi di Saipi e l'alibi dei giocatori
Pubblicato il 17.08.2025 18:16
di Silvano Pulga
Va detto che Amir Saipi non è il solo responsabile di una sconfitta, questa contro il Cham in Coppa svizzera, che verrà ricordata a lungo per come è maturata, oscurando quella clamorosa e inattesa a Bienne di questa primavera visto che, comunque, i biancorossi sono poi arrivati a giocarsi la finale di Berna, nel mese di giugno. A giocare male sono stati infatti anche altri, in una squadra che, a quanto sembra, non è più in grado di difendere con efficacia. Quando, infatti, raddrizzi una partita da dentro o fuori allo scadere, e hai la possibilità di giocarti i supplementari, con la prospettiva di cavartela solo con un grosso spavento, incassare un gol nei minuti di recupero, lasciando un giocatore libero di calciare in porta al limite dell'area piccola, diventa difficile incolpare solo il portiere. Il fatto rivela un problema di qualità ma, soprattutto, di mentalità. Tutto ciò premesso, che l'estremo difensore del Lugano e del Kosovo stia passando il peggior momento della sua carriera o, perlomeno, da quando è a Lugano, crediamo sia un dato di fatto, e ignorarlo farebbe solo il male suo e, soprattutto, della squadra.
C'è quindi un allarme portiere. Il gol incassato oggi, il secondo, ha avuto del clamoroso, al netto del fatto che a sbagliare, nell'azione incriminata, non è stato solo lui. Però, si trattava di un pallone da prendere: assolutamente. Difficile capire come non ci sia riuscito.
Va detto che, in altre occasioni, l'estremo difensore del Lugano ha sfoderato, in porta, delle prestazioni di grande spessore, regalando grandi soddisfazioni alla squadra e ai tifosi, e questo gli va riconosciuto. Ma, si sa, la riconoscenza nello sport non esiste. E, se adesso le cose stanno andando male, il problema, secondo noi caratteriale, va affrontato e risolto: non si disimpara a giocare a calcio. Tuttavia, al punto in cui siamo, bisogna serenamente capire se il giocatore abbia o meno i mezzi per superare queste sue insicurezze, che ne minano il rendimento a questi livelli. Al netto del fatto che, dietro, servono elementi in grado di difendere nell'uno contro uno, di serrare gli spazi, chiudendo la porta in faccia agli avversari quando arrivano nei sedici metri bianconeri. E anche questo è un dato di fatto, e la crisi di Amir Saipi non deve essere un alibi per altri.
Ora, la stagione dei ticinesi si ferma per due settimane, ma non è necessariamente un bene: queste sono sconfitte che pesano come macigni. E rimanere a mollo per tutto questo tempo potrebbe non essere un toccasana, ma qualcosa di deleterio. Molto.   
(Foto MP)