FC LUGANO
La sconfitta dei giocatori
Pubblicato il 17.08.2025 19:11
di L.S.
Ha perso il Lugano, hanno perso tutti. È innegabile. In fondo non si dice che “si vince e si perde tutti assieme”?
Eppure, questa volta, c’è qualcuno che ha più colpe degli altri.
Stavolta, nonostante tutti gli artifici linguistici che si possono utilizzare per difendere l’indifendibile, i colpevoli sono i giocatori. Senza se e senza ma.
Perdere a Cham, dopo aver perso a Bienne pochi mesi fa, è inconcepibile. O perlomeno, lo è nel modo in cui è accaduto oggi.
Una sconfitta meritata, contro un avversario che, soprattutto nella ripresa, ha dominato l’incontro, sia dal punto di vista sia fisico che mentale.
Si dirà che le partite di coppa svizzera sono un mondo a parte e che esulano da qualsiasi pronostico.
Tutto vero, per carità, ma quando sei superiore dal punto di vista tecnico, sei sopra di un gol e arrivi da due vittorie corroboranti, dovresti avere un altro tipo di atteggiamento. Ne va del tuo orgoglio. Tutto il resto, sono scuse belle e buone.
Stucchevole anche la storia dell’allenatore che deve dare la giusta mentalità alla squadra e che sarebbe lui il responsabile principale di caricare i giocatori.
Il lavoro del tecnico lo si vede nell’arco di una stagione, nelle idee di gioco della squadra e nel modo in cui i suoi giocatori sanno stare in campo. Ma per partite come quella di Cham, non ci dovrebbe nemmeno essere bisogno di troppa teoria, né di una preparazione eccessivamente curata.
Bisognerebbe entrare in campo e dimostrare semplicemente di essere più forti. Tradotto: di avere più fame. 
È tutto ciò che si chiede a giocatori che guadagnano venti volte più degli avversari di oggi, hanno le spalle coperte da lunghi contratti e possono vivere in un ambiente senza pressione come Lugano. Insomma, diciamolo chiaramente: sono dei privilegiati.
Forse sarebbe il momento di iniziare a fare certi discorsetti, di mettere un po’ di incertezze nella vita di chi sembra essersi adagiato, quasi annoiato.
Senza sparare sempre sull’allenatore, bersaglio fin troppo facile.
Forse, per una volta, sarebbe ora di responsabilizzare chi finora ha tradito veramente.
(Foto MP)