I media ticinese parlano
di “Figuraccia”, di “Clamoroso scivolone”, di
“Incubo bianconero”. I social, e non poteva essere
altrimenti, sono drastici, condannano senza appello, senza
attenuanti. I messaggi partono con l'indignazione e finiscono con la
delusione. Era impensabile un simile inizio, e una crisi di risultati
e di gioco che è evidente. Sotto accusa tutti.
La società è ritenuta responsabile di non aver investito e di non essere stata in grado di leggere le difficoltà palesate nel corso del 2025.
Su Croci-Torti i giudizi si dividono: una parte pensa che la squadra non lo segua, un'altra sostiene che sia l'unico che può cercare di raddrizzare un'annata che pare già compromessa.
Gli imputati sono due: Pelzer e Saipi. Un dirigente e un giocatore.
Critiche sono poi rivolte a chi dovrebbe fare la differenza: su tutti Steffen e Alioski, incapaci di mettere sul campo il loro indubitabile talento.
Che fare? La situazione è complicata. Nel calcio le rivoluzioni in corso d'opera servono a poco, di sicuro serve cambiare: specie l'attitudine. Ma esiste, almeno per il momento, un punto fermo: il tecnico. Croci-Torti ha il diritto e il dovere di dipanare la matassa. Ne ha le qualità. Ma sul campo, come sempre, vanno poi i calciatori, perché sono loro che decidono le sorti di una gara e l'andamento di una stagione.
La società è ritenuta responsabile di non aver investito e di non essere stata in grado di leggere le difficoltà palesate nel corso del 2025.
Su Croci-Torti i giudizi si dividono: una parte pensa che la squadra non lo segua, un'altra sostiene che sia l'unico che può cercare di raddrizzare un'annata che pare già compromessa.
Gli imputati sono due: Pelzer e Saipi. Un dirigente e un giocatore.
Critiche sono poi rivolte a chi dovrebbe fare la differenza: su tutti Steffen e Alioski, incapaci di mettere sul campo il loro indubitabile talento.
Che fare? La situazione è complicata. Nel calcio le rivoluzioni in corso d'opera servono a poco, di sicuro serve cambiare: specie l'attitudine. Ma esiste, almeno per il momento, un punto fermo: il tecnico. Croci-Torti ha il diritto e il dovere di dipanare la matassa. Ne ha le qualità. Ma sul campo, come sempre, vanno poi i calciatori, perché sono loro che decidono le sorti di una gara e l'andamento di una stagione.