Tre partite e un punto: non è l'inizio che tutti si immaginavano o speravano.
Le risorse vincenti dei granata restano comunque intatte anche se la squadra finora non ha ancora vinto e i prossimi due avversari da affrontare si chiamano Vaduz e Yverdon, compagini che mirano a disputare un campionato ai massimi livelli. Da quel poco che ha mostrato finora non dovrebbe essere la condizione fisica a farle difetto (le sedute di allenamento non sono di certo all’acqua di rose), ma al momento la squadra sembra priva di un indirizzo tattico preciso.
Le risorse vincenti dei granata restano comunque intatte anche se la squadra finora non ha ancora vinto e i prossimi due avversari da affrontare si chiamano Vaduz e Yverdon, compagini che mirano a disputare un campionato ai massimi livelli. Da quel poco che ha mostrato finora non dovrebbe essere la condizione fisica a farle difetto (le sedute di allenamento non sono di certo all’acqua di rose), ma al momento la squadra sembra priva di un indirizzo tattico preciso.
C’è da dire che la difesa sconta disattenzioni vistose anche per le insufficienti prestazioni di Osigwe (come spiegare questo calo di forma dell’ottimo ex bianconero sotto la conduzione di Lorenzo Colombo?). Il portiere non deve mai distrarsi dal gioco, lo deve seguire sempre con attenzione fino a esserne un leader. Non sembra, da quanto ha mostrato finora, il suo caso. Anche la copertura a centrocampo appare precaria, ma qui siamo a un problema ormai datato: era davvero impossibile trattenere in granata Jonathan Sabbatini, tra l’altro ragazzo, oltre che valido ed esperto giocatore, molto amato dal pubblico, giovani compresi?
Fatto sta che il sogno di partire con il piede giusto è svanito già all’approccio della prima giornata. Dalla partita bis con l’Aarau non si è ricavato nulla, ora si va a Vaduz (due trasferte consecutive determinate dal Galà che non è manco stato organizzato) per poi finalmente tornare al Comunale affrontando il retrocesso Yverdon che di partite ne ha vinte due e di punti ne ha conquistati 5 di più. Il rischio di rimanere a mani vuote è dunque alto, ė necessario ‘affondare’ le unghie senza stare a mugugnare su questo e su quello come si è fatto per il rigore (purtroppo decisivo) subìto al Brügglifeld. Le valutazioni dei direttori di gioco non le scopriamo di certo oggi, sono risapute. Ma ė ora di smetterla di protestare a capannello con l’arbitro di turno: 10 cartellini gialli la dicono lunga sulla disciplina che regna in campo!
Il bilancio finora, è inutile girarci attorno, è negativo. Trujillo sa che nel calcio è proibito arrendersi. Attendiamo il suo ‘rapporto’ dopo le prime cinque partite. È consapevole che bisognerà trovare una soluzione se non si sarà in grado di gestire come si deve questa situazione di difficoltà.
(Foto Filippo Zanovello)