AC BELLINZONA
Moulin aspetta la sua occasione
Pubblicato il 22.08.2025 10:54
di Enrico Lafranchi
Pierrick Moulin ė un centrocampista dalle pronunciate attitudini offensive. È partito da Sion per fare esperienza in Challenge League. Non ci ha pensato due volte a scegliere Bellinzona come prima tappa ‘esterna’. E non per caso. Giocando con la Under 21 aveva affrontato i granata in Promotion (“Fu nella stagione 2021/22 quando il Bellinzona fu promosso in ChL”). Ritornarci a giocare, ma con la maglia degli avversari di quel campionato, probabilmente per lui era un sogno (“Mi era molto piaciuta l’atmosfera dello stadio”). Che ora si è realizzato per via dei buoni rapporti tra i due club, e - al tirar delle somme - grazie alla sagacia di Pablo Bentancur.
Pierrick è naturalmente venuto a Bellinzona per giocare, ma nelle tre gare di campionato finora non lo si è ancora visto in campo. La squadra di Benavente-Ibarra non è di sicuro fuori dalla sua ‘statura’, speriamo che al giovane ventiduenne  sia presto data una chance. Diversamente che senso avrebbe un’esperienza da panchinaro lontano dai suoi cari (abita a Carasso)?
Pierrick, qual è il motivo che ti ha portato a Bellinzona?
“Nella scorsa stagione essendo infortunato non ho praticamente potuto giocare. Ci tengo moltissimo a recuperare il mio ritmo (giocando, ovvio, ndr). Quest’anno ci tenevo a fare esperienza in Challenge League, sono molto contento che le trattative tra Sion e Bellinzona siano andate felicemente in porto. Per me questo trasferimento in Ticino costituisce un arricchimento di stimoli ed emozioni… “.
Anche un grande cambiamento, visto in ottica di Super e Challenge League?
“A livello di strutture e servizi a Sion evidentemente c’è più professionalità, allo stadio ci va molta più gente. Vedo però che qui ci si dà da fare per smussare queste differenze, Dragan ed Aris sono molto amati dai fan, con l’aiuto dei risultati sono convinto che arriveremo a giocare con una bella cornice di pubblico”.
Come vedi il campionato appena iniziato?
“Penso che disputeremo una buona stagione, ne abbiamo i mezzi. È comunque importante avere delle ambizioni moderate” (restando ciò con i piedi per terra, ndr).
A proposito, come va in fatto di lingue?
“A dire il vero sono venuto qui anche per apprendere l’italiano. Peccato che in Vallese a scuola non ce l’abbiano insegnato, la trovo una lingua molto più facile del tedesco. Purtroppo succede che qui parlano quasi tutti lo spagnolo…”. (Ride)
Bellinzona per te è un traguardo o una tappa?
“Beh, potrei anche restarci a lungo…” (A giocare, naturalmente!).