AC BELLINZONA
Sadiku, il bomber implacabile
Pubblicato il 22.08.2025 11:05
di Enrico Lafranchi
Orfano di Rilind Nivokazi, meritatamente promosso in Super League (a Sion ha subito lasciato il segno, due reti nelle prime due giornate), il Bellinzona spera di avere trovato in Armando ‘Mando’ Sadiku un nuovo cannoniere. La sua età non è più verdissima (ha 34 anni), il suo fisico però gli consentirà, ne siamo certi,  di disputare una stagione ruggente anche in granata. Il Comunale è la sua terza tappa ticinese, dopo quella del Lido e di Cornaredo. Con le bianche casacche, come ricorderete, aveva fatto ‘sfracelli’ segnando gol a gogo. Da un giornale di quegli anni: “Il giovane albanese è un uomo gol implacabile. Dimostra di essere un attaccante completo come tecnica, dribbling, tiro. Le punizioni sono la sua specialità”. “A Locarno - dichiara  Armando - trovai quello che era necessario per confermare le mie qualità: le persone giuste (chiaro il riferimento alla famiglia Gilardi, ndr), l’ambiente ideale e un grande allenatore (Davide Morandi)”.
Che ambiente hai trovato nella Turrita?
“Beh, è un ambiente che conosco molto bene quello del Ticino. Anche se per molti aspetti nuovo: nuovi giocatori, nuovi allenatori e dirigenti. Ce la stiamo mettendo tutta per conoscerci meglio tutti, lavoriamo duro per creare una squadra competitiva”.
Siete già al top o ritieni che bisogna ancora migliorare il potenziale della squadra?
“Siamo insieme da poco tempo, ci sono giocatori tuttora infortunati, penso comunque che di settimana in settimana diventeremo forti”.
La tua voglia di fare gol (sei andato a segno alla Pontaise), è rimasta intatta:
Sorride: “Il gol è il mio punto forte!”.
Qual è il ricordo più bello della tua carriera ‘ticinese’?
“Sono tutti dei bei ricordi, a Locarno ci siamo salvati dalla retrocessione due volte. Una specie di ‘miracolo’ considerato il budget della società. Ho fatto tanti gol, col Lugano siamo andati in Europa League. Sono anche stato capocannoniere a due riprese”. 
Che presidente è stato Stefano Gilardi?
“Una grande persona, mi ha accolto affettuosamente, ero un ragazzo di 18 anni. Gli sono infinitamente grato, la famiglia Gilardi mi ha costantemente  cresciuto sotto ogni profilo. Anche Davide Morandi per me è stato molto importante”.
Abbiamo parlato con un giovane semplice, sincero, serio ed umile. Fedele, ad anni di distanza dal nostro primo incontro, al suo stile.