CALCIO ITALIANO
Povero Toro
Pubblicato il 26.08.2025 07:00
di A. L.
Il Toro è una di quelle squadre che mette d'accordo, quasi, tutti gli appassionati sportivi. Nell'immaginario collettivo ha una grandissima potenza evocativa. Rimanda direttamente alla parola storia, se non leggenda. Su intere generazioni di tifosi ha aleggiato il racconto del Grande Toro, lo squadrone che nel secondo dopoguerra dominava in Italia e faceva parlare tutto il mondo del calcio. I nomi di quella formazione rappresentano vere e proprie icone: Bacigalupo; Maroso; Rigamonti; Gabetto. E poi c'era Valentino Mazzola, considerato un autentico fuoriclasse. La tragica fine, il 4 maggio del 1949 l'aereo con a bordo la squadra si schiantò contro la Basilica di Superga, che causò 31 vittime, ha contribuito a costruire un mito. C'è stato, poi, il Torino degli anni Settanta, quello di Radice e dei gemelli del gol: Graziani e Pulici. E ora? Il club è nelle mani di Urbano Cairo, potente editore che controlla giornali come la Gazzetta dello Sport. Contro l'Inter i granata non hanno fatto altro che subire, la sconfitta (5-0) poteva essere ancora più pesante. E nessun Cuore Toro, nessuna parvenza di reazione. I piemontesi si sono consegnati all'avversario, si sono arresi. I tifosi protestano, contestano il loro presidente. Hanno una stampa positiva a loro favore, ma quella non scende in campo. Rimane consolarsi con la nostalgia, e l'illusione che tutto potrebbe cambiare. Magari a Torino piomba un miliardario, come è successo a Como.