CALCIO ITALIANO
La curva dell'Inter (per ora) sta fuori
Pubblicato il 28.08.2025 07:17
di Silvano Pulga
Lo avevamo scritto dopo Milan-Cremonese: anche dalla parte del tifo organizzato nerazzurro sarebbe accaduto qualcosa, visto che le strategie di gestione degli abbonamenti, da parte dei due club meneghini, sono andate di pari passo. Sulla propria pagina Instagram, seguita da quasi 100.000 profili, Nino Ciccarelli, fondatore dei Vikings Inter e noto leader della Curva interista, ha spiegato, con un lungo comunicato, le ragioni degli ultras, del quale riportiamo integralmente il passo più importante: "(...) Da oggi, i gruppi organizzati della Curva Nord rimarranno fuori dal Meazza fino a data da destinarsi. Lo faremo fino a quando tutti i nostri ragazzi non potranno tornare allo stadio come ogni altro tifoso. Fino a quando i nostri striscioni non torneranno in transenna. Fino a quando le nostre bandiere non torneranno a sventolare libere. Fino a quando le coreografie non potranno di nuovo colorare la nostra curva. Fino a quando San Siro non tornerà a essere uno stadio a misura d'uomo, e non un luogo blindato, ostaggio di repressioni e divieti. Fino a quando i prezzi dei biglietti non torneranno ad essere accessibili e sostenibili. Non stiamo chiedendo privilegi, ma la normalità (...)".
Queste, in estrema sintesi, le ragioni del tifo organizzato interista. Anche qua, come nella curva opposta, la società non ha rinnovato l'abbonamento ad alcuni supporter, applicando il regolamento dello stadio che, grazie ai biglietti nominativi e alla tessera del tifoso, come abbiamo già spiegato nei giorni scorsi, consente ai club italiani di inibire l'ingresso ai rispettivi impianti alle persone sgradite, indipendentemente dal fatto che vi siano, a carico delle medesime, provvedimenti della magistratura o dell'autorità di pubblica sicurezza. Nel loro comunicato, gli ultras affermano che la campagna abbonamenti sarebbe stata un flop: in realtà sono 40.000 le tessere vendute, in virtù di una scelta precisa da parte dei vertici societari, i quali hanno limitato il numero degli abbonamenti in vendita, per poter avere una buona disponibilità di posti da cedere volta per volta, analogamente a quanto fatto dal Milan.
Nella pratica, a differenza di quelli rossoneri che assistono alle partite in silenzio, senza bandiere e striscioni, i tifosi più caldi dell'Inter non entrano e si ritrovano allo storico Baretto fuori dallo stadio, dove restano sino a fine partita. L'agitazione è a tempo indeterminato, anche se nel comunicato viene specificato che l'iniziativa è nei confronti della società e non contro la squadra. Tuttavia, dal momento che la posizione di entrambi i club milanesi appare non negoziabile, essendo legata alle note vicende giudiziarie, il confronto si annuncia lungo e dagli esiti imprevedibili.