FC CHIASSO
Guardiola, Manicone e il Chiasso: ecco Padula
Pubblicato il 28.08.2025 11:22
di L.S.
A volte, nella vita, le cose capitano velocemente. Quando meno te l’aspetti.
Quattro giorni or sono, Nicola Padula, rispondendo a quella telefonata, non avrebbe mai pensato di ritrovarsi due giorni più tardi sulla panchina del FC Chiasso.
Ma a quella richiesta, era impossibile resistere. Il richiamo di casa e della sua "famiglia calcistica", era troppo forte.
I colori rossoblù nel sangue, quella voglia di allenare al Riva IV, di riportare il Chiasso laddove merita e i tifosi si aspettano, non l’hanno fatto dubitare.
L’accordo è stato immediato, poi di chiamata, ce n’è stata un’altra: quella al Team Ticino, dove fino a lunedì sera Nicola ricopriva il ruolo di assistente dell’Under 17 allenata da Marko Basic.
E il nuovo tecnico del Chiasso parte proprio da lì:
“Voglio ringraziare il Team Ticino che mi ha liberato nonostante un contratto indeterminato. Hanno capito la situazione e hanno agevolato la mia uscita”.
La chiamata del Chiasso era irresistibile:
“Sono cresciuto nelle giovanili del Chiasso, sono un grande tifoso di questa squadra, non potevo dire di no. È un sogno che si realizza. Quando l’altra sera sono entrato allo stadio, è stata una grande emozione”.
Emozioni, certo, ma anche una bella opportunità per la sua carriera:
“Il Chiasso è una società ambiziosa, per me era un’occasione importante. Stiamo parlando di un club che ha storia e strutture diverse rispetto agli altri del calcio regionale”.
Padula ha le idee molto chiare:
“Il calcio è la mia grande passione, ma per ora è soltanto un hobby. Lavoro in una fiduciaria a Lugano e so che il mio futuro sarà probabilmente quello. Sono una persona realista che però ama sognare e il calcio, almeno per ora, è un sogno”.
Nonostante la giovanissima età, 30 anni, Nicola ha già fatto esperienze importanti anche prima del Team Ticino:
“Ho allenato Rancate, Novazzano e Malcantone, squadre che mi hanno permesso di fare delle esperienze importanti e crescere, sia come allenatore che come uomo”.
Aveva fatto anche l’assistente di Croci-Torti al Mendrisio:
“Sì, è stato un periodo che mi ha dato la spinta decisiva per smettere di giocare e dedicarmi completamente al ruolo di allenatore. Il Crus mi ha contagiato con la sua passione e la sua energia”.
Mai avuto problemi con giocatori più vecchi di lui:
“Poteva essere un problema, lo so, ma in realtà non lo è mai stato: anzi, devo dire che in tutte le squadre in cui sono stato, è proprio con i più “vecchi” che ho avuto i migliori rapporti”.
Ma che tipo di allenatore è Padula?
“Ho delle idee in testa, come tutti gli allenatori, ma sono aperto a capire quali siano le qualità di una squadra per cercare di farla rendere al massimo. Bisogna tenere in considerazione le caratteristiche dei propri giocatori”.
Anche se poi però ammette:
“Guardiola e De Zerbi sono i miei punti di riferimento ad alti livelli: sono allenatori che amano fare un bel gioco, lo so, ma come ho detto, io sono abbastanza realista per la capire la situazione in cui mi trovo e che quello è decisamente un altro tipo di calcio”.
C’è una persona che è molto importante nella sua carriera:
“È mio zio Antonio Manicone (ex giocatore dell’Inter e assistente di Petkovic in nazionale, ora in Iran), da sempre un punto di riferimento importante. Con lui parlo spesso e mi dà dei consigli che cerco di mettere in pratica. Lui mi dice sempre di essere me stesso: credo che sia davvero una cosa molto saggia”.
A Chiasso l’ambizione è di casa:
“Se una società come il Chiasso disputa il campionato di Seconda Lega, lo fa per vincere, mi sembra evidente. Gli obiettivi li deve dire la società, ma è chiaro che questa piazza, come ho già detto, merita di giocare in altre categorie”.
L’ultimo pensiero è per Damiano Meroni, fino a pochi giorni fa tecnico del Chiasso: il “Mero” ha dovuto lasciare per problemi di salute.
“Sono molto dispiaciuto per ciò che sta attraversando, gli auguro una pronta guarigione e farò di tutto per portare avanti nel migliore dei modi il suo lavoro. Meroni è una figura fondamentale per il calcio ticinese e qui a Chiasso ha fatto grandi cose. Umanamente gli sono molto vicino”.
Tra due giorni, al Riva IV, l'esordio contro il Semine del presidente Marotta: subito un "big-match", per testare le qualità dei rossoblù e per permettere a Padula di rompere il ghiaccio. Per lui sarà sicuramente una giornata indimenticabile.
(Foto FC Chiasso)