FC LUGANO
La pausa, il mercato e... la condizione fisica
Pubblicato il 01.09.2025 06:41
di Silvano Pulga
Le partite di calcio, come noto, durano 90'. Farne 45' bene, purtroppo, non basta. A Berna, su un'inusuale superficie in erba, eredità degli europei femminili giocati qua poche settimane fa, i bianconeri sono infatti caduti di nuovo, palesando limiti già visti in stagione quest'anno anche se, come accennavamo sopra, nella prima frazione si è vista una squadra tutto sommato equilibrata e capace, in diversi momenti, di mettere in difficoltà i favoriti padroni di casa, fallendo almeno due occasioni limpide, e rientrando negli spogliatoi con un 1-1 decisamente stretto. Poi, nella ripresa, è stata ancora una volta la retroguardia a sbagliare, in un'azione, quella del 2-1 segnato da un fino a quel momento impalpabile Christian Fassnacht, che ha coinvolto praticamente tutti gli interpreti, su entrambe le fasce e al centro, dove l'ex nazionale è stato lasciato libero di colpire di testa, infilando un Amir Saipi (che ha prima accennato l'uscita, per poi rimanere tra i pali) questa volta meno colpevole di altri. A chiudere la partita un passaggio all'indietro da museo degli orrori di Elias Philström, diventato un assist al bacio per Chris Bedia, con lo svedese che ha poi visto, nel finale, una sua bella conclusione stamparsi sull'asta, ma a risultato ormai definitivamente compromesso.  Per il resto, ormai è chiaro a tutti che c'è sicuramente un problema di qualità da parte di alcuni interpreti, vuoi per limiti tecnici oggettivi (Parsemain), vuoi per una forma fisica approssimativa (Belhadj, Steffen, Doumbia e non solo). La sosta arriva quindi al momento giusto, così come la certezza di un calendario rarefatto, visto che ai ticinesi è rimasto, ormai, solamente il campionato. Sarà un'occasione per poter lavorare bene, soprattutto sotto l'aspetto fisico, e magari recuperare qualche infortunato. Dopodiché, le parole di Mattia Bottani alla RSI, a fine gara, sono state le più chiare e lucide ascoltate in tutto il pomeriggio. Il capitano ha indossato i panni del leader, e ha detto chiaramente che, al di là delle parole, delle ipotesi sulle cause e sulle ricette per uscire da questo periodo, l'unica vera panacea sono i risultati. Non resta che sperare che lo staff dei preparatori atletici, l'unico sinora mai messo in discussione, trovi la ricetta per ridare ai bianconeri quella brillantezza atletica che nel calcio, e non solo, costituisce la base per fare bene. Il Lugano, in definitiva, deve tornare a correre: poi, dopo, discuteremo di schemi. Al netto del fatto che le ultime ore di mercato dovranno portare qualche nuovo elemento in riva al Ceresio: la partita di ieri ha dimostrato che dietro serve almeno un innesto. Anche due, a voler ben guardare.