Le
partite di calcio, come noto, durano 90'. Farne 45' bene, purtroppo,
non basta. A Berna, su un'inusuale superficie in erba, eredità degli
europei femminili giocati qua poche settimane fa, i bianconeri sono
infatti caduti di nuovo, palesando limiti già visti in stagione
quest'anno anche se, come accennavamo sopra, nella prima frazione si
è vista una squadra tutto sommato equilibrata e capace, in diversi
momenti, di mettere in difficoltà i favoriti padroni di casa,
fallendo almeno due occasioni limpide, e rientrando negli spogliatoi
con un 1-1 decisamente stretto. Poi, nella ripresa, è stata ancora
una volta la retroguardia a sbagliare, in un'azione, quella del 2-1
segnato da un fino a quel momento impalpabile Christian Fassnacht,
che ha coinvolto praticamente tutti gli interpreti, su entrambe le
fasce e al centro, dove l'ex nazionale è stato lasciato libero di
colpire di testa, infilando un Amir Saipi (che ha prima accennato
l'uscita, per poi rimanere tra i pali) questa volta meno colpevole di
altri. A chiudere la partita un passaggio all'indietro da museo degli
orrori di Elias Philström, diventato un assist al bacio per Chris
Bedia, con lo svedese che ha poi visto, nel finale, una sua bella
conclusione stamparsi sull'asta, ma a risultato ormai definitivamente
compromesso. Per
il resto, ormai è chiaro a tutti che c'è sicuramente un problema di
qualità da parte di alcuni interpreti, vuoi per limiti tecnici
oggettivi (Parsemain), vuoi per una forma fisica approssimativa
(Belhadj, Steffen, Doumbia e non solo). La sosta arriva quindi al
momento giusto, così come la certezza di un calendario rarefatto,
visto che ai ticinesi è rimasto, ormai, solamente il campionato.
Sarà un'occasione per poter lavorare bene, soprattutto sotto
l'aspetto fisico, e magari recuperare qualche infortunato. Dopodiché,
le parole di Mattia Bottani alla RSI, a fine gara, sono state le più
chiare e lucide ascoltate in tutto il pomeriggio. Il capitano ha
indossato i panni del leader, e ha detto chiaramente che, al di là
delle parole, delle ipotesi sulle cause e sulle ricette per uscire da
questo periodo, l'unica vera panacea sono i risultati. Non resta che
sperare che lo staff dei preparatori atletici, l'unico sinora mai
messo in discussione, trovi la ricetta per ridare ai bianconeri
quella brillantezza atletica che nel calcio, e non solo, costituisce
la base per fare bene. Il Lugano, in definitiva, deve tornare a
correre: poi, dopo, discuteremo di schemi. Al netto del fatto che le
ultime ore di mercato dovranno portare qualche nuovo elemento in riva
al Ceresio: la partita di ieri ha dimostrato che dietro serve almeno
un innesto. Anche due, a voler ben guardare.
FC LUGANO

La pausa, il mercato e... la condizione fisica