TENNIS
Infinito Djokovic
Pubblicato il 04.09.2025 07:09
di A. L.
Il tennis attuale è noioso. Dietro Sinner e Alcaraz c'è il vuoto. Tutto è scontato, tutto è prevedibile. Troppo grande è la differenza tra i due campioni e gli avversari. La generazione dei Medvedev, Zverev, Tsitsipas è senza pretese e ha ambizioni limitate, hanno colpi, ma poca tenuta mentale. Avanza un nuovo che non impressiona. L'italiano e lo spagnolo colpiscono troppo forte, sono troppo veloci e sono concentrati. Lo sviluppo del gioco non devia da scambi dal fondocampo. Alcaraz è capace di qualche sprazzo di fantasia, di qualche guizzo di genialità. È l'estensione del dominio della norma. Non rimane che parlare di un tennista che pare essere eterno. Novak Djokovic ha 38 anni e sta per sfidare Alcaraz. È il più anziano a raggiungere una semifinale in uno Slam. È un personaggio che fa discutere, esprime pensieri e concetti che dividono. Provoca con intelligenza e acume. A tratti, sul campo, si muove come un istrione, non teme la platea anche quando lo contesta, non la subisce. Sul piano tecnico il suo stile è noto, sul piano agonistico è un atleta superbo. È come se sentisse di avere una missione: entrare in sintonia con il suo corpo, lo ha studiato, lo ha compreso, lo ascolta, lo asseconda. Il resto dei giovani li batte, li sovrasta mentalmente e fisicamente. Ha davanti, sfortunatamente, due giganti, si tratta di ostacoli difficilmente superabili, ma solo per via della loro età. Altrimenti. Ma lui lo Slam lo ha già vinto.