Il calcio è un grande
romanzo popolare. Ha una forza evocativa, provoca emozioni, si nutre
di sentimenti. Ci sono squadre che colpiscono l'immaginario
collettivo in maniera indelebile, diventano iconiche. Il Liverpool
è un club che si definisce storico, è ecumenico, è rispettato,
raggiunge un grado di legittimità quasi generale. I campioni della
Premier hanno condotto una campagna acquisti che ha sfondato i 500
milioni. È una cifra che dovrebbe far riflettere, far discutere.
Si sottolinea che hanno anche operato cessioni per oltre 200 milioni e
che hanno le finanze in ordine. Ma rimane un limite che è stato
superato e che le operazioni anche da un punto di vista tecnico sono
discutibili, ma di questo ne parlerà il campo. Agli ingenui, che
tentano di capire il senso di questa poderosa e possente
campagna-acquisti, si obietta che questo è il mercato. Si tratta di
una categoria che non si può discutere, la narrazione la pone come
un sinonimo di libertà, la norma la precede e la crea. In nome del
mercato tutto è possibile e consentito. E al vecchio appassionato
non rimane che porre delle domande: ma davvero l'attaccante Alexander
Isak vale 150 milioni?; ma davvero il centrocampista Florian
Wirtz vale 136 milioni? Perché è noto: le domande non sono mai
indiscrete, le risposte, a volte lo sono.
CALCIO INTERNAZIONALE

Liverpool, mercato compulsivo