Un campionato alle porte è anche sinonimo di toto-allenatori. Chi resterà in sella sino alla fine? Chi è a rischio? Chi salterà?
Ecco le nostre previsioni.
Ecco le nostre previsioni.
Chi dovrebbe stare tranquillo:
Luca Cereda (Ambrì)
Il decano tra gli allenatori è alla sua nona stagione. Un suo allontanamento a campionato in corso è da escludere.
Il decano tra gli allenatori è alla sua nona stagione. Un suo allontanamento a campionato in corso è da escludere.
Marco Bayer (Zsc)
L’ex difensore dell’Ambrì ha appena vinto campionato e Champions hockey League e ha a disposizione la squadra più forte della nazione. Fare cilecca è praticamente impossibile e i recenti trionfi lo mettono comunque al riparo da eventuali clamorosi capitomboli.
L’ex difensore dell’Ambrì ha appena vinto campionato e Champions hockey League e ha a disposizione la squadra più forte della nazione. Fare cilecca è praticamente impossibile e i recenti trionfi lo mettono comunque al riparo da eventuali clamorosi capitomboli.
Geoff Ward (Losanna)
Il canadese ha portato i vodesi per due volte in finale e gode di molto credito. Il suo team appare nuovamente competitivo. Solo un cataclisma e una netta involuzione potrebbero metterlo in pericolo.
Il canadese ha portato i vodesi per due volte in finale e gode di molto credito. Il suo team appare nuovamente competitivo. Solo un cataclisma e una netta involuzione potrebbero metterlo in pericolo.
Roger Rönnberg (Friborgo)
Lo svedese esordisce in Svizzera portandosi appresso un grande palmares. Persona carismatica e piena di esperienza, ci si attende molto da lui. La pressione è tanta, la squadra sembra però essere attrezzata. Verosimilmente gli sarà concesso parecchio tempo anche se il team non dovesse partire alla grande.
Lo svedese esordisce in Svizzera portandosi appresso un grande palmares. Persona carismatica e piena di esperienza, ci si attende molto da lui. La pressione è tanta, la squadra sembra però essere attrezzata. Verosimilmente gli sarà concesso parecchio tempo anche se il team non dovesse partire alla grande.
Thierry Paterlini (Langnau)
Il binomio tra coach e direttore sportivo (Pascal Müller) è simile a quello instauratosi in Leventina. Paterlini oltretutto lo scorso anno ha compiuto un vero e proprio exploit. Il coach dovrebbe dunque vivere una stagione tranquilla indipendentemente dai risultati.
Il binomio tra coach e direttore sportivo (Pascal Müller) è simile a quello instauratosi in Leventina. Paterlini oltretutto lo scorso anno ha compiuto un vero e proprio exploit. Il coach dovrebbe dunque vivere una stagione tranquilla indipendentemente dai risultati.
Lauri Marjamäk (Kloten)
È lui la vera star del Kloten. Il finlandese, con un gran pedigree, ha fatto benissimo nella scorsa stagione e gode di molto credito. Difficile immaginarsi un suo licenziamento anche per questioni finanziarie.
È lui la vera star del Kloten. Il finlandese, con un gran pedigree, ha fatto benissimo nella scorsa stagione e gode di molto credito. Difficile immaginarsi un suo licenziamento anche per questioni finanziarie.
Chi farebbe bene a diffidare:
Michael Liniger (Zugo)
Il 45 enne è stato promosso da assistente a capo allenatore. Raccoglie la pesante eredità di Dan Tangnes, una vera istituzione. Lo Zugo è reduce da qualche stagione non pienamente riuscita. Il compito che spetta al coach è decisamente difficile e la piazza è diventata esigente.
Il 45 enne è stato promosso da assistente a capo allenatore. Raccoglie la pesante eredità di Dan Tangnes, una vera istituzione. Lo Zugo è reduce da qualche stagione non pienamente riuscita. Il compito che spetta al coach è decisamente difficile e la piazza è diventata esigente.
Greg Ireland (Ajoie)
Arrivato l’anno scorso a stagione in corso, l’ex tecnico del Lugano è chiamato a far fare un passo avanti al classico fanalino di coda. Impresa non certo evidente, in una realtà però conscia dei propri limiti.
Arrivato l’anno scorso a stagione in corso, l’ex tecnico del Lugano è chiamato a far fare un passo avanti al classico fanalino di coda. Impresa non certo evidente, in una realtà però conscia dei propri limiti.
Martin Filander (Bienne)
Lo svedese è al suo secondo campionato. Il primo si è concluso in maniera deludente, ma la società ha deciso di dargli nuovamente fiducia. Urge però un miglioramento, altrimenti l’avventura di Filander potrebbe concludersi presto.
Lo svedese è al suo secondo campionato. Il primo si è concluso in maniera deludente, ma la società ha deciso di dargli nuovamente fiducia. Urge però un miglioramento, altrimenti l’avventura di Filander potrebbe concludersi presto.
Thomas Mitell (Lugano)
Riuscirà lo svedese a riportare il Lugano a dei posti più consoni alle aspettative? Non sarà certo semplice per Mitell immergersi nella nuova realtà. Se il suo Lugano non dovesse partire bene, il successore è già lì pronto, ovvero il suo associate-coach Stefan Hedlund, grande amico e pupillo del diesse Steinmann.
Riuscirà lo svedese a riportare il Lugano a dei posti più consoni alle aspettative? Non sarà certo semplice per Mitell immergersi nella nuova realtà. Se il suo Lugano non dovesse partire bene, il successore è già lì pronto, ovvero il suo associate-coach Stefan Hedlund, grande amico e pupillo del diesse Steinmann.
Josh Holden (Davos)
Il 47enne si appresta a iniziare il suo terzo campionato. Finora ha fatto molto bene, ma le aspettative aumentano, da troppo tempo manca un acuto. Insomma, la pressione sale.
Il 47enne si appresta a iniziare il suo terzo campionato. Finora ha fatto molto bene, ma le aspettative aumentano, da troppo tempo manca un acuto. Insomma, la pressione sale.
Johan Lundskog (Rapperswil)
Subentrato a stagione in scorso, è riuscito in extremis a portare il Rapperswil nei play-in. La squadra sembra assai debole e in più è arrivato un nuovo direttore sportivo. Lo svedese non può quindi dormire sonno tranquilli.
Subentrato a stagione in scorso, è riuscito in extremis a portare il Rapperswil nei play-in. La squadra sembra assai debole e in più è arrivato un nuovo direttore sportivo. Lo svedese non può quindi dormire sonno tranquilli.
Chi rischia di saltare:
Jussi TapolaIl (Berna)
Il finlandese affronta la terza stagione alla testa degli Orsi. Considerando i risultati dei primi due anni, conclusi con delle eliminazioni nei quarti di finale, è già un miracolato. A Berna le aspettative sono decisamente altre.
Il finlandese affronta la terza stagione alla testa degli Orsi. Considerando i risultati dei primi due anni, conclusi con delle eliminazioni nei quarti di finale, è già un miracolato. A Berna le aspettative sono decisamente altre.
Yorick Treille (Ginevra)
È più che un miracolato dopo la deludente scorsa stagione. Si ritrova tra le mani una squadra molto competitiva. Non può sbagliare e la pazienza dei vertici ginevrini rischia (comprensibilmente) di essere pochissima.
È più che un miracolato dopo la deludente scorsa stagione. Si ritrova tra le mani una squadra molto competitiva. Non può sbagliare e la pazienza dei vertici ginevrini rischia (comprensibilmente) di essere pochissima.
(Thomas Mitell, nella foto Ticishot-Simone Andriani)