FC LUGANO
Lugano, che fare?
Pubblicato il 05.09.2025 06:40
di Silvano Pulga
Sui social, e non solo, la situazione del FC Lugano è caldissima. La prestazione di Berna ha infatti aperto il fianco a una lunga serie di critiche: e, al netto del fatto che ognuno dica la sua, c'è unanimità sul fatto che, a questa squadra, servano rinforzi. Dopodiché, sono in molti a fare opera di revisionismo su questi ultimi anni: e lì, va detto, forse qualcuno va un po' troppo oltre, al nonostante la delusione faccia brutti scherzi. In realtà la squadra, sulla carta, vanta un organico che non è certo inferiore a quello delle rivali principali. Il problema è lo stato di forma di tanti elementi chiave, una situazione che preoccupa perché la stagione, ormai, è iniziata a fine luglio. E l'alibi dell'essere a inizio annata non regge più. L'altra questione riguarda il mercato: lo scorso anno, per dire, i ticinesi riuscirono a portare a casa Daniel Dos Santos il quale, al netto di un rendimento sinora al di sotto delle aspettative, era stato votato miglior giocatore della serie cadetta. Oggi, pur tenendo conto delle politiche di mercato, volte a privilegiare giovani da far crescere per poi rivenderli a buon prezzo (è stato il caso di Alban Hajdari, per esempio), bisognerebbe capire qual è, in questo momento, il livello di gradimento del FC Lugano per un giovane che abbia voglia di giocare e mettersi in mostra. Il presunto immobilismo sul mercato, anche se sappiamo che sono diversi gli elementi tenuti d'occhio, potrebbe essere figlio di queste difficoltà: essere fuori dall'Europa, per dire, non è certamente il biglietto da visita giusto. E le bellezze del Ceresio e il cantiere avanzato del nuovo stadio possono non bastare. L'ambiente ha poi bisogno di ritrovare certezze e solidità. Mattia Bottani, a Berna, ha parlato chiaro: il morale, la compattezza dello spogliatoio crescono con i risultati. Dopo la sosta, la squadra è attesa da una sfida in trasferta quantomeno problematica a San Gallo, contro una compagine lanciata e spinta da un pubblico caldissimo: siamo facili profeti nel prevedere che di biglietti, alla kybunarena, ne saranno ormai disponibili molto pochi. Poi, certamente, se il Lugano troverà una serata di spessore da parte dei suoi interpreti migliori potrebbe fare il colpaccio. Tuttavia, la realtà di oggi ci racconta, impietosamente, di una squadra che incassa mediamente circa due gol a partita, segnandone molti meno. E qua ci vengono in mente di nuovo le parole di Bottani che abbiamo citato: va bene allenarsi, vanno bene la carica e i discorsi motivazionali, ma un gruppo lo rimetti in piedi coi risultati positivi. Che devono essere in serie, aggiungiamo noi, perché l'impresa isolata lascia il tempo che trova. Si è fatta, per ora, un'operazione abbastanza profonda sullo staff. Le parole di Mattia Croci-Torti ci hanno fatto capire che alcune figure erano state richieste, altre meno. Noi ci teniamo i dubbi sui preparatori atletici, anche se, ovviamente, ci auguriamo di vedere gli uomini in bianconero correre di più degli avversari per tutti i 90', a partire da San Gallo, il tutto associato alla fine dei problemi muscolari. Zanotti che compromette stagione e sessione di mercato dopo circa 10' di partita è stato un episodio emblematico, ma che spiega la prudenza con la quale è stato gestito Albian Hajdari il quale, a detta del DS Sebastian Pelzer, era da considerarsi la cassaforte del club, vale a dire la fonte da dove prendere i soldi per rinforzare la squadra, in ossequio al fair play finanziario. Non resta che attendere ancora, quindi, al netto dei presupposti sopra illustrati: ci sarà tempo, più avanti, per analizzare e, se necessario, criticare. 
(Immagini FC Lugano)