Antonio Permunian (1930-2020) e Michele Rebozzi (1943-2018) avevano fatto il loro ingresso al Comunale quando erano ragazzi. Permunian era già nella rosa del Bellinzona campione svizzero (ah, che tempi!) nella stagione 1947/48.
Era il Bellinzona del presidentissimo Otto Scerri (nella nostra foto) e dei L'acqua, Bianchini, Soldini, Weber, Aricci e tanti altri. Anni, quelli a cavallo tra il 1948 e il 1953, in cui il Ticino vantava ben quattro squadre in divisione nazionale A (Bellinzona, Chiasso, Locarno, Lugano).
Tonio era un portiere che si è guadagnato un bel grappolo di selezioni in rossocrociato, ai tempi in cui c’era una forte concorrenza tra i ‘numeri uno’. Raggiunse l’apice della sua brillante carriera quando si trasferì a Lucerna. Costretto per qualche tempo a fare da secondo a Charly Elsener, che beneficiava di particolari ‘attenzioni’, perché giocava nel più titolato Grasshopper, la sua chiamata in nazionale avvenne a… furor di popolo in una partita giocatasi alla Charrière tra il La Chaux-de-Fonda e i lucernesi. Aveva saputo guadagnarsi stima e affetto anche oltre San Gottardo. Michele Fazioli nel suo libro del 75.esimo lo ritiene “uno dei giocatori più prestigiosi del Bellinzona”.
Era il Bellinzona del presidentissimo Otto Scerri (nella nostra foto) e dei L'acqua, Bianchini, Soldini, Weber, Aricci e tanti altri. Anni, quelli a cavallo tra il 1948 e il 1953, in cui il Ticino vantava ben quattro squadre in divisione nazionale A (Bellinzona, Chiasso, Locarno, Lugano).
Tonio era un portiere che si è guadagnato un bel grappolo di selezioni in rossocrociato, ai tempi in cui c’era una forte concorrenza tra i ‘numeri uno’. Raggiunse l’apice della sua brillante carriera quando si trasferì a Lucerna. Costretto per qualche tempo a fare da secondo a Charly Elsener, che beneficiava di particolari ‘attenzioni’, perché giocava nel più titolato Grasshopper, la sua chiamata in nazionale avvenne a… furor di popolo in una partita giocatasi alla Charrière tra il La Chaux-de-Fonda e i lucernesi. Aveva saputo guadagnarsi stima e affetto anche oltre San Gottardo. Michele Fazioli nel suo libro del 75.esimo lo ritiene “uno dei giocatori più prestigiosi del Bellinzona”.
Anche Michele Rebozzi ha vissuto momenti di gloria con la casacca granata. Aveva giocato la prima finale di Coppa nella squadra allenata dal ‘mitico’ Oscar Pelli che giocava in serie B e che per 90 minuti aveva tenuto testa al blasonato Losanna dei Tacchella, Dürr, Vonlanden e Vonlanthen per poi cedere nei supplementari. Michelino, come bonariamente veniva chiamato, è stato per anni una delle ‘bandiere’ del Bellinzona. Ha poi avuto l’onore di militare nello Zurigo del ‘leggendario’ Edy Nägeli e nel Lugano del presidente Camillo Ferrari, allenato dal dott. Alfredo Foni. In granata ha giocato una seconda finale di coppa nel 1969 (persa contro il San Gallo) quando in panchina c’erano ‘papà’ Pinter e Soldini.
Nel ricordare Permunian e Rebozzi va inquadrata la figura di Otto Scerri, 1908-1978, dirigente ‘mecenate’, uomo di grande ardore, animato da entusiasmo e passione. Scerri è stato il presidente di tante memorabili battaglie e della lusinghiera e indimenticabile vittoria (titolo di campione svizzero).
Tre bandiere che sventolano ancora al Comunale.