SPORT INTERNAZIONALE
Una domenica italiana
Pubblicato il 08.09.2025 07:38
di Alessandro Tamburini
È stata una domenica di grande sport per l’Italia, con il GP di Monza, Sinner in finale agli US Open, ma sopratutto a livello di nazionali negli sport di squadra l’oro mondiale nella pallavolo femminile e l’eliminazione al maschile negli ottavi di finale contro la Slovenia.
Dal dottore dici 33, a Riga invece si è detto 77, il numero di Luka Doncic autore di 30 punti nei primi due quarti in 15 minuti di gioco (mostruosa prestazione per la stella dei Lakers), mentre alla fine l’Italia si è arenata proprio a 77 punti segnati, fallendo la rimonta (da -19 a -1) senza più trovare il canestro negli ultimi possessi. E qua sono emersi tutti i limiti della gestione Pozzecco, il vulcanico CT abile a creare energia, meno a disegnare schemi e leggere le partite. La sconfitta lo vede sul banco degli imputati, non a caso negli studi di RAI Sport anche Jack Galanda ha sottolineato le letture sbagliate per arginare Doncic e l’assenza di schemi chiari nel finale. È dunque al capolinea l’era del “Poz”, come da lui dichiarato a fine incontro. Come lo è in azzurro quella di Danilo Gallinari, che nell’ultimo quarto con la sua classe aveva riportato l’Italia “dentro” la partita.
Per un’Italia che piange ce n’è una che ride. Dopo l’oro olimpico le ragazze del Volley (reduci da 36 vittorie consecutive!) hanno vinto anche quello mondiale. E qua non puoi invece non lodare i meriti infiniti di Julio Velasco (nell'immagine). Sempre lucido, capace di ricostruire una nazionale che si era spaccata attorno al caso Egonu un paio d’anni orsono, ricompattando il gruppo attraverso i suoi indiscussi valori umani e tecnici. L’argentino (naturalizzato italiano) ha vinto tutto, 12 ori tra Olimpiadi, Mondiali, Europei e World League. Un gruppo di talento, già argento nel 2018 al Mondiale, ma a cui mancava un sacerdote, calmo in panchina ma pungente al punto giusto nel momento opportuno. La capacità di dare al gruppo ed alle individualità tutta la serenità (Egonu per prima) per rendere al meglio, mentre il “Poz” si vedeva ad esempio Procida ad inveire in faccia a lui dopo una tripla segnata per le panchine raccolte nelle prime sfide europee. Insomma, per vincere serve “la materia prima”, ma anche la panchina, il regista, ha sempre il suo ruolo importante.
La domenica italiana è finita male, con la sconfitta, piuttosto netta, di Sinner contro Alcaraz all'US Open. Per l'azzurro non c'è stato niente da fare e ieri, forse per la prima volta, si è avuta la sensazione di una discreta differenza tra i due migliori giocatori al mondo. Alcaraz si riprende lo scettro di numero uno al mondo, mentre Sinner si lecca le ferite. C'è però da giurarci, che presto i due si ritroveranno di fronte per altre epiche battaglie.