Juve-Inter è storicamente
definito come il Derby d'Italia, ma i milanisti ci tengono a
contestare questa definizione. Juve e Milan si rispettano. Si
affrontano in maniera ordinata e senza acrimonia. Juve e Inter
evidenziano una sostanziale idiosincrasia. Mettono in atto uno
scontro totale, e propongono una divergente visione circa lo spirito
del gioco. Non si percepiscono come avversarie, ma si sentono come
nemiche. I loro scontri, molto spesso, finiscono in polemica. Si
incontrano perché non hanno scelta. Rappresentano Torino e Milano.
Due città, due realtà che hanno un impatto notevole sull'intero
paese. Anche se i lombardi hanno preso un deciso sopravvento, perché
capaci di intercettare i tempi; mentre i piemontesi si sono quasi
fermati, arroccati a un passato andato e travolto dalla velocità del
presente. La Juve è Madama; l'Inter è la Beneamata. Le due squadre
sono alla ricerca di un'identità. I bianconeri sembrano aver trovato
solidità difensiva e antiche certezze. Hanno cominciato il campionato vincendo
con pragmatismo e cinismo. E mettono in campo la loro proverbiale
determinazione. I nerazzurri hanno iniziato male, l'era Inzaghi è
finita, Chivu è un'autentica scommessa. L'impressione è quella di
uno spogliatoio sull'orlo di una perenne crisi di nervi, instabile e
preda dell'umore dei calciatori, alcuni paiono stanchi e svuotati. Il compito del tecnico non è agevole. Serviva una mezza rivoluzione e operare scelte più radicali. Il campionato è appena cominciato: il risultato finale conta per il morale, e per primeggiare sul nemico.
CALCIO ITALIANO

Lo chiamano il Derby d'Italia