A fine partita, un Mattia Bottani sconsolato, ai microfoni della RSI, c'ha messo ancora una volta la faccia. Sembrava quasi scusarsi, il Figlio della città, di dover dire le stesse cose dopo ogni partita: 7 sconfitte su 10 partite disputate, 24 gol subiti, sono numeri che iniziano a preoccupare, nonostante questa sera, a San Gallo, contro una compagine che si trova da sola in testa al campionato, quella bianconera si sia, tutto sommato, ben disimpegnata.
Ma a latitare, ancora una volta, è stata la qualità là davanti: il Lugano fatica da matti a segnare e, purtroppo, almeno un gol a partita lo incassa, anche se stavolta, tutto sommato, la retroguardia non ha fatto malissimo, nonostante qualche amnesia che poteva essere pagata cara. Von Ballmoos ha rischiato qualcosa, in qualche rilancio non è stato perfetto, ma sul gol non poteva fare molto: la rasoiata di Carlo Boukhalfa era violenta e angolatissima. Dopodiché, recuperare Amir Saipi sarà un'impresa: ma ne parleremo in un'altra occasione.
Certo, Eupalla non aiuta: due legni, uno a inizio gara e un altro in pieno recupero, sono indice di un brutto periodo anche sotto questo punto di vista. Tuttavia, nell'occasione finale, abbiamo avuto più la sensazione che si fosse trattato di un gol sbagliato: Duville-Parsemain ha impattato la sfera anche con la spalla, non riuscendo così a dirigerla dove voleva. E Gianni Alioski, da quella posizione, quella seconda palla capitatagli sui piedi doveva buttarla dentro sfondando la rete, non buttarla tra i tifosi dell'Espenblock. Ed è stato un peccato, perché il pareggio stasera sarebbe stato un risultato giusto. Ma stasera è più tempo di rimpianti, che non di recriminazioni.
Dopodiché, si sono visti dei miglioramenti: tentativi di velocizzare il gioco, una fase difensiva più attenta, la palla a terra ben giocata in alcune trame offensive, e un Alioski un po' più attivo sulla fascia di competenza, da dove sono venute le iniziative più pericolose dei ticinesi, soprattutto nel primo tempo. Tuttavia, al netto dell'importanza del lavoro, anche se il capitano bianconero, a fine partita, non ha avuto bisogno di ripeterlo, a questo gruppo servono risultati per risalire la china. Ora ci saranno due partite casalinghe, la prima già mercoledì sera contro il Losanna e l'altra, dopo la sosta per la coppa, avversario il GCZ: uno scontro diretto, in questo momento. Servirà, manco a dirlo, concretizzare. Sperando che torni, nei piedi di alcuni elementi, la qualità vista in passato. Ora, a mercato chiuso, non ci sono più alibi per i mal di pancia.
Ma a latitare, ancora una volta, è stata la qualità là davanti: il Lugano fatica da matti a segnare e, purtroppo, almeno un gol a partita lo incassa, anche se stavolta, tutto sommato, la retroguardia non ha fatto malissimo, nonostante qualche amnesia che poteva essere pagata cara. Von Ballmoos ha rischiato qualcosa, in qualche rilancio non è stato perfetto, ma sul gol non poteva fare molto: la rasoiata di Carlo Boukhalfa era violenta e angolatissima. Dopodiché, recuperare Amir Saipi sarà un'impresa: ma ne parleremo in un'altra occasione.
Certo, Eupalla non aiuta: due legni, uno a inizio gara e un altro in pieno recupero, sono indice di un brutto periodo anche sotto questo punto di vista. Tuttavia, nell'occasione finale, abbiamo avuto più la sensazione che si fosse trattato di un gol sbagliato: Duville-Parsemain ha impattato la sfera anche con la spalla, non riuscendo così a dirigerla dove voleva. E Gianni Alioski, da quella posizione, quella seconda palla capitatagli sui piedi doveva buttarla dentro sfondando la rete, non buttarla tra i tifosi dell'Espenblock. Ed è stato un peccato, perché il pareggio stasera sarebbe stato un risultato giusto. Ma stasera è più tempo di rimpianti, che non di recriminazioni.
Dopodiché, si sono visti dei miglioramenti: tentativi di velocizzare il gioco, una fase difensiva più attenta, la palla a terra ben giocata in alcune trame offensive, e un Alioski un po' più attivo sulla fascia di competenza, da dove sono venute le iniziative più pericolose dei ticinesi, soprattutto nel primo tempo. Tuttavia, al netto dell'importanza del lavoro, anche se il capitano bianconero, a fine partita, non ha avuto bisogno di ripeterlo, a questo gruppo servono risultati per risalire la china. Ora ci saranno due partite casalinghe, la prima già mercoledì sera contro il Losanna e l'altra, dopo la sosta per la coppa, avversario il GCZ: uno scontro diretto, in questo momento. Servirà, manco a dirlo, concretizzare. Sperando che torni, nei piedi di alcuni elementi, la qualità vista in passato. Ora, a mercato chiuso, non ci sono più alibi per i mal di pancia.
(Immagini RSI)