Se ami lo sport ci sono alcune notti che devi passare “in bianco”. Ad esempio quando va in scena il Super Bowl, nella NFL, oppure quando sei nelle Finals (o playoff) di NHL e NBA, per i GP notturni di F1 e Moto. Sono sopratutto le notti americane, quelle che da bambino sognavi solo con un cantico di origini piemontesi: “mamma mia dammi cento lire che in America voglio andar”. Quelle notti ormai rapidamente approdate nelle nostre case in TV. Per dirla all’inglese per i boomer e la Generazione X, un’impensabile avvicinamento alla lontana (non più) America. Quella che fa ancora discutere i romantici che non realizzano quanto senza il percorso inverso (dal nord America Mansueto, dal sud Trujillo) saremmo solo la periferia dei sobborghi calcistici lombardi. Basti pensare alla potenza economica del Como con la proprietà miliardaria indonesiana della Sent Entertainment Ltd dei fratelli Robert e Michael Hartono.
Ma non è per questo che la notte è stata una lunga veglia. Ma per il pugilato. Alla mente torna The Rumble in the Jungle, a Kinshasa nello Zaire. Anno 1974. Muhammad Alì contro George Foreman. La storia dello sport. Un miliardo di persone sintonizzate in diretta televisiva (all'epoca corrispondente a un quarto della popolazione mondiale). Nel pieno della notte Europea.
Lo scenario questa volta è quello di Las Vegas. Dana White il Re della UFC nelle vesti di promoter della boxe sostenuto dai soldi sauditi (tempi che cambiano) di Turki Al-Sheikh, promotor innamorato della boxe. Ma, dopo la lunga introduzione, è alla notte in bianco che si approda, perché se ami la boxe, la sfida tra Saul Canelo Álvarez e Terrence Crawford è di quelle che ricordano per magia i più grandi combattimenti della storia. Canelo mai è finito KO. Campione mondiale in quattro differenti categorie di peso, è tra le icone assolute della storia della boxe, a 35 anni ha sfidato questa notte lo statunitense Terence Allan Crawford. 37 anni, 41-0 il suo percorso, pure lui campione in quattro categorie di peso. La sfida per le cinture dei Super Medi dalle premesse stellari.
Come è finita? Innanzitutto pazzesco il tifo all’Allegiant Stadium (70482 spettatori) di Las Vegas. Equilibrato l’inizio, dove però Crawford si fa preferire. Canelo soffre il jab destro del mancino statunitense. Il messicano prova ad accelerare a metà incontro (colpendo al corpo), ma l’allungo di Crawford fa danni. Canelo sente che il fight gli sta sfuggendo, l’inizio del nono round è da leggenda. Ma non c’é verso. L’icona di Guadalajara non riesce a dare continuità e scaricare la sua potenza. Vince la battaglia per decisione unanime Crawford e diventa a tutti gli effetti una leggenda del pugilato.