La parola chiave di questo terzo turno di Serie
A è stata qualità. Quella di Luka Modrić, che ha risolto la sfida
tra Milan e Bologna, con una prova maiuscola e una conclusione dal
limite che non ha lasciato scampo al portiere avversario. e quella di
Nico Paz, che ha portato in vantaggio il Como nella sfida casalinga
contro il Genoa con un eurogol. Purtroppo per lui, la sfida coi
rossoblù liguri si è chiusa con un pareggio anche per
l'autolesionismo dei suoi, rimasti in 10 a una manciata di minuti dal
termine per un intervento quantomeno sconsiderato da parte di Jacobo
Ramón, a dimostrazione ulteriore che il tallone d'Achille della
squadra guidata da Cesc Fàbregas è la retroguardia. Al termine
della sfida coi genoani, tuttavia, il tecnico del Como, ai
giornalisti presenti, ha detto chiaramente di essere soddisfatto
della prestazione dei suoi e, commentando l'episodio che ha avuto
come protagonista il giovane numero 14, ha aggiunto che i giovani,
per natura, sbagliano, pur non volendo commentare nei dettagli il
fallo che ha convinto l'arbitro a estrarre il cartellino rosso. "Io,
all'Arsenal, avevo come allenatore un tale Arsène Wenger. Io
sbagliavo, e lui mi metteva in squadra la partita dopo. Questi sono
ragazzi che faranno benissimo, che hanno una grande carriera futura:
mondiali con la nazionale, grandi tornei coi club. Devono crescere, e
noi siamo qua per aiutarli. a farlo". Qualità è stata
anche quella dei fratelli Thuram, uno contro l'altro a Torino,
entrambi in gol, con Marcus che non esulta, quasi a non voler mancare
di rispetto al papà prima che al fratello minore Khephren, e
provocando così un certo fermento tra i tifosi nerazzurri i quali
(orrore!) lo vedono ridere col fratellino, in mezzo al campo. Il
Thuram nerazzurro si copre la bocca con la maglia per impedire a chi
lo vede di cogliere il labiale; tuttavia, gli 007 di un noto
quotidiano della vicina Penisola sono riusciti lo stesso a
ricostruire quanto detto dai due, scoprendo anche che l'interista è
stato assolto dal tribunale dello spogliatoio. Fonti davvero bene
informate, una fortuna nel nostro mestiere, che hanno riferito una
versione adattissima a spegnere le polemiche, sicuramente gradita a
Giuseppe Marotta. Qualità è anche quella fatta vedere dal Napoli a
Firenze. Kevin De Bruyne e Rasmus Winther Højlund, a suo tempo
corteggiato anche dal Milan, hanno dimostrato quanto il talento
individuale, nel calcio, sia sinonimo di bellezza e, spesso, di
risultati positivi. Ora, i partenopei sono attesi, in Europa, nella
tana del Manchester City di Pep Guardiola, grande deluso
dell'edizione della Champions League dello scorso anno, dalla quale
fu escluso prematuramente proprio per mancanza di qualità. Un
tradimento, da parte di giocatori i quali, sulla carta, ne sarebbero
dotati in abbondanza. Per Antonio Conte, subito una prova che sarà
termometro del livello dei suoi: in Europa, infatti, non sono ammesse
le sbavature. E a trionfare, da sempre, è la qualità. Perché
senza, lo sappiamo, non si va da nessuna parte.
CALCIO ITALIANO

In Serie A c'è qualità