L’inizio di stagione non è come se lo aspettava l’ambizioso
presidente Luigi Marotta.
Il suo Semine, neopromosso in Seconda Lega, ha raccolto quattro punti nelle prime tre partite: non pochissimo, ma sicuramente meno di quanto si aspettava il presidente. I cinque punti di distacco dalla vetta, occupata dal Vallemaggia, hanno fatto scattare la prima decisione. Via l’allenatore Maurizio Berriche e al suo posto Francesco Villa. Il motivo? Il tecnico non giocava nel modo in cui voleva il presidente. Insomma, questione di moduli tattici. Al Semine si gioca come dice il presidente, o meglio il Comitato. E proprio dal comitato, arriva Villa, fino a ieri membro, e ora allenatore. Alla sua prima esperienza.
"Se costruisci una squadra da anni e vedi che gioca bene in un certo modo, non vedo perché devi cambiarla. Noi eravamo stati chiari con lui, purtroppo il messaggio non è stato recepito. I giocatori devono giocare con moduli e in ruoli in cui possono dare il massimo. Lui non lo faceva".
Ma il momento difficile del Semine non finisce qui: negli scorsi giorni alcuni giocatori sono stati convocati dall’ufficio del lavoro. Per ora non ci è dato sapere cosa è scaturito, ma il presidente Marotta ha chiarito:
“È vero, confermo che nel mese di settembre alcuni giocatori sono stati chiamati dall’ufficio del lavoro, ma noi non abbiamo nulla da nascondere. È giusto che facciano il loro lavoro. Noi paghiamo un rimborso di 300 franchi ad alcuni giocatori e basta. Non è come pensa qualcuno, che il Semine è ricco e paga degli stipendi. Credo che sul mio conto ci sono in giro delle idee sbagliate. Siamo una realtà normalissima e facciamo tutto secondo le regole”.
E poi ha aggiunto:
"Se i giocatori vengono da noi è perché abbiamo un bel gruppo, siamo in seconda divisione e oggi, dopo il Bellinzona, siamo la squadra più quotata della zona. E oltretutto siamo un club che ha gli attributi per cercare di vincere qualcosa".
La domanda adesso è questa: dopo il Semine, toccherà anche ad altre squadre questa verifica dell'ufficio del lavoro?
Lo scopriremo presto.
Il suo Semine, neopromosso in Seconda Lega, ha raccolto quattro punti nelle prime tre partite: non pochissimo, ma sicuramente meno di quanto si aspettava il presidente. I cinque punti di distacco dalla vetta, occupata dal Vallemaggia, hanno fatto scattare la prima decisione. Via l’allenatore Maurizio Berriche e al suo posto Francesco Villa. Il motivo? Il tecnico non giocava nel modo in cui voleva il presidente. Insomma, questione di moduli tattici. Al Semine si gioca come dice il presidente, o meglio il Comitato. E proprio dal comitato, arriva Villa, fino a ieri membro, e ora allenatore. Alla sua prima esperienza.
"Se costruisci una squadra da anni e vedi che gioca bene in un certo modo, non vedo perché devi cambiarla. Noi eravamo stati chiari con lui, purtroppo il messaggio non è stato recepito. I giocatori devono giocare con moduli e in ruoli in cui possono dare il massimo. Lui non lo faceva".
Ma il momento difficile del Semine non finisce qui: negli scorsi giorni alcuni giocatori sono stati convocati dall’ufficio del lavoro. Per ora non ci è dato sapere cosa è scaturito, ma il presidente Marotta ha chiarito:
“È vero, confermo che nel mese di settembre alcuni giocatori sono stati chiamati dall’ufficio del lavoro, ma noi non abbiamo nulla da nascondere. È giusto che facciano il loro lavoro. Noi paghiamo un rimborso di 300 franchi ad alcuni giocatori e basta. Non è come pensa qualcuno, che il Semine è ricco e paga degli stipendi. Credo che sul mio conto ci sono in giro delle idee sbagliate. Siamo una realtà normalissima e facciamo tutto secondo le regole”.
E poi ha aggiunto:
"Se i giocatori vengono da noi è perché abbiamo un bel gruppo, siamo in seconda divisione e oggi, dopo il Bellinzona, siamo la squadra più quotata della zona. E oltretutto siamo un club che ha gli attributi per cercare di vincere qualcosa".
La domanda adesso è questa: dopo il Semine, toccherà anche ad altre squadre questa verifica dell'ufficio del lavoro?
Lo scopriremo presto.
(Foto Semine)