Vigilia di Gran premio dell'Azerbaigian, a Baku, con tante incognite per il mondiale. Certo, di punti ce ne sono ancora in palio parecchi, da qua alla fine, in programma ad Abu Dhabi nel fine settimana tra il 5 e il 7 dicembre, anche questo un sintomo dei tempi che cambiano: in quel periodo avremo la testa sullo sci, per dire, e il contrasto tra le piste innevate del circo bianco e il caldo della penisola arabica sarà quantomeno singolare, perlomeno per chi viveva in un'epoca nella quale i motori andavano in soffitta in autunno, ma tant'è.
La classifica dice oggi Oscar Piastri 324 punti, e Lando Norris 293. Max Verstappen, con 230, difficilmente rientrerà in gioco, ma potrà regalarci ancora tante pennellate di classe cristallina.
E la Ferrari? Charles Leclerc, qua, ha conquistato quattro pole position consecutive, senza mai salire sul gradino più alto del podio. Il monegasco, alla vigilia, ha mostrato fiducia: lui è uno che si trova a proprio agio sui circuiti cittadini, e spera che questo sia il fine settimana giusto per centrare il primo successo stagionale. Lewis Hamilton, buio come un pomeriggio autunnale londinese, non è invece dello stesso avviso, ma ci sta, vista la stagione (e non intendiamo l'autunno britannico, ça va sans dire).
Dopodiché Leo Turrini, uno sempre ben informato di cose ferrariste, riferisce che Zimmermann e Schmidt, progettisti di motori da anni a Maranello, se ne andranno a pochi mesi dal debutto del nuovo motore 2026, si dice per visioni tecniche diverse da quelle dei vertici rossi, mentre una versione (meno inquietante, almeno secondo noi), ci racconta che i due siano stati convinti da Mattia Binotto a raggiungerlo all'Audi. Diciamo, comunque, che anche se i passaggi di tecnici in Formula 1 sono abbastanza normali, alla vigilia di una rivoluzione regolamentare epocale, con un progetto nuovo ancora non messo sul banco prova, questi addii inquietano un pochino il cronista.
Certo, a un primo acchito sembrano notizie da poco, visto che questi personaggi non appaiono sui giornali. Ma noi, che siamo figli di un ex progettista dell'automotive, e conosciamo tempi e meccanismi dietro la creazione di una nuova autovettura, restiamo perplessi. E inquieti per il futuro prossimo.
La classifica dice oggi Oscar Piastri 324 punti, e Lando Norris 293. Max Verstappen, con 230, difficilmente rientrerà in gioco, ma potrà regalarci ancora tante pennellate di classe cristallina.
E la Ferrari? Charles Leclerc, qua, ha conquistato quattro pole position consecutive, senza mai salire sul gradino più alto del podio. Il monegasco, alla vigilia, ha mostrato fiducia: lui è uno che si trova a proprio agio sui circuiti cittadini, e spera che questo sia il fine settimana giusto per centrare il primo successo stagionale. Lewis Hamilton, buio come un pomeriggio autunnale londinese, non è invece dello stesso avviso, ma ci sta, vista la stagione (e non intendiamo l'autunno britannico, ça va sans dire).
Dopodiché Leo Turrini, uno sempre ben informato di cose ferrariste, riferisce che Zimmermann e Schmidt, progettisti di motori da anni a Maranello, se ne andranno a pochi mesi dal debutto del nuovo motore 2026, si dice per visioni tecniche diverse da quelle dei vertici rossi, mentre una versione (meno inquietante, almeno secondo noi), ci racconta che i due siano stati convinti da Mattia Binotto a raggiungerlo all'Audi. Diciamo, comunque, che anche se i passaggi di tecnici in Formula 1 sono abbastanza normali, alla vigilia di una rivoluzione regolamentare epocale, con un progetto nuovo ancora non messo sul banco prova, questi addii inquietano un pochino il cronista.
Certo, a un primo acchito sembrano notizie da poco, visto che questi personaggi non appaiono sui giornali. Ma noi, che siamo figli di un ex progettista dell'automotive, e conosciamo tempi e meccanismi dietro la creazione di una nuova autovettura, restiamo perplessi. E inquieti per il futuro prossimo.