CALCIO
Pranzo al sacco... a Lugano
Pubblicato il 20.09.2025 13:44
di A. L.
Lo sport parte dall'agonismo e finisce nella narrazione. Il calcio, poi, rappresenta un magnifico spaccato che sconfina nel sociale, e fornisce spunti e temi per un grande e interminabile racconto. È sabato mattina. Endorfine, il festival culturale che si sta tenendo a Lugano, ha deciso di ospitare un 'personaggio', era un buon difensore, ora è diventato un comunicatore che vede la porta e la centra spessa. Daniele 'Lele' Adani è arrivato in Ticino ed è stato intervistato da Luca Sciarini, giornalista poliedrico e direttore del sito: contropiede.ch, ci sono state anche domande poste dal pubblico, che ha affollato la sala. Capelli lunghi e fluenti ancora neri, barba curata e bianca, Adani si pone con una postura di chi intende proporre una visione, una filosofia. Il colloquio è stato cordiale e stimolante, il nostro disquisirebbe per ore, è aperto verso l'altro, si esprime con un tono pieno di motivazione, vuole trasmettere passione. Lo dichiara: “Devo tutto al calcio, ho realizzato un sogno. Sono un fortunato, sono a Lugano davanti alla gente”. La sua carriera è finita, e ancora grazie al calcio eccolo di fronte a persone che lo ascoltano, e sono concentrate sulle sue parole; lo applaudono e sono attente ai suoi pensieri e alle sue riflessioni. Il pubblico è eterogeneo, e gradisce. Lui avrebbe continuato con i suoi discorsi, i presenti avrebbero voluto porre domande su domande. E l'incontro è filato via, mantenendo le promesse. Adani non si è sottratto, alla fine, a una stretta di mano, a una foto. Per lui conta il calcio della 'gente', il clima di cui si compiace è quello di uno spogliatoio di una squadra di periferia e di categoria inferiore, dove si respira la vita: quella normale e ordinaria, ma piena di 'valori'.
(foto tipress.ch)