Dopo la serata difficile di Heed contro lo ZSC, l’Ambrì si recava a Bienne con le spalle al muro e con molti dubbi. Dubbi che sono aumentati dopo l’erroraccio di Senn in entrata di contesa e un primo tempo davvero difficile, dove i padroni di casa hanno dominato. Insomma, tutto pareva apparecchiato per l’ennesimo brusco stop, complice anche un errore di Senn. Stavolta però i biancoblù, a immagine del proprio estremo difensore, hanno reagito, sono rimasti aggrappati all’avversario e nell’ultimo tempo sono diventati loro i padroni del gioco. Alla fine il 2 a 2 ai termini dei 60’ è stato dunque giusto. I rigori hanno poi premiato i ragazzi di Filander.
Per l’Ambrì, considerando i tempi contabili poco lusinghieri, è un punticino che dà morale e aiuta a muovere comunque un po’ la classifica. Il carattere c’è, la volontà idem. In fondo queste sono le basi e le fondamenta, anche se poi in fondo è il minimo che si possa domandare a dei professionisti. Alla Tissot Arena si sono visti dei miglioramenti dal profilo del gioco. Certo, sarà necessario compiere un ulteriore passo in avanti. La speranza è che Luca Cereda e il suo staff riescano infine a trovare un po’ di stabilità in merito al line-up. Tierney, contro il Bienne ha disputato il suo miglior match e ciò potrebbe rappresentare una mini-svolta. Per trovare la stabilità tanto desiderata bisogna dapprima trovare la giusta collocazione all’unico vero centro straniero. Intercambiare gli altri import, tutte ali, è decisamente più semplice. La prima sospirata rete di un attaccante straniero non è ancora arrivata, clamoroso in questo senso il 2 contro 0 di Petan e DiDomenico, bloccati da Säteri. Sembra una maledizione. “DiDo” appare lontano dall’essere la sua miglior versione, Idem Formenton (con tutte le scusanti del caso), Petan è ancora un oggetto misterioso. Il discorso dell’ambientamento, integrazione ecc. regge sino a un certo punto. I vari Pettersson, Sylvegaard e compagnia bella hanno immediatamente lasciato il segno. Joly dà sempre l’impressione di creare magie, ma sul più bello qualcosa gli va sempre storto.
Tra le noti positive del weekend c’è invece Zwerger. Il nativo di Dornbirn sembrava ormai tagliato fuori, ma prepotentemente si è ritagliato un bello spazio. Due reti, un’ottima verve e un grande apporto difensivo. Spettacolare un suo cambio a Bienne, con due potenti tiri avversari bloccati di fila e un guizzo per impedire ad Haas di ricevere un disco. Standing ovation. L’Ambrì esce nel complesso rinfrancato dalla trasferta di Bienne, anche se evidentemente la strada da compiere per cercare di progredire è ancora lunga e impervia. Gira e rigira in fin dei conti si torna sempre al solito argomento. O gli stranieri si sbloccano in fretta o altrimenti la stagione sarà un calvario. Luca Cereda il suo staff sono davanti a una bella sfida, aiutare gli import a rendere e cercare di metterli nelle condizioni migliori per poter essere performanti.
Il tempo scorre veloce, le partite si susseguono e le presunte concorrenti dirette fanno dei colpacci. Il Rappi ha espugnato Zugo con un 6 a 0, il Kloten è andato a vincere a Losanna e qualche giorno fa il Langnau aveva sconfitto lo ZSC. Ecco perché l’Ambrì deve assolutamente trovare in rapidamente il ritmo di crociera e andare a punti con maggior costanza.
Per l’Ambrì, considerando i tempi contabili poco lusinghieri, è un punticino che dà morale e aiuta a muovere comunque un po’ la classifica. Il carattere c’è, la volontà idem. In fondo queste sono le basi e le fondamenta, anche se poi in fondo è il minimo che si possa domandare a dei professionisti. Alla Tissot Arena si sono visti dei miglioramenti dal profilo del gioco. Certo, sarà necessario compiere un ulteriore passo in avanti. La speranza è che Luca Cereda e il suo staff riescano infine a trovare un po’ di stabilità in merito al line-up. Tierney, contro il Bienne ha disputato il suo miglior match e ciò potrebbe rappresentare una mini-svolta. Per trovare la stabilità tanto desiderata bisogna dapprima trovare la giusta collocazione all’unico vero centro straniero. Intercambiare gli altri import, tutte ali, è decisamente più semplice. La prima sospirata rete di un attaccante straniero non è ancora arrivata, clamoroso in questo senso il 2 contro 0 di Petan e DiDomenico, bloccati da Säteri. Sembra una maledizione. “DiDo” appare lontano dall’essere la sua miglior versione, Idem Formenton (con tutte le scusanti del caso), Petan è ancora un oggetto misterioso. Il discorso dell’ambientamento, integrazione ecc. regge sino a un certo punto. I vari Pettersson, Sylvegaard e compagnia bella hanno immediatamente lasciato il segno. Joly dà sempre l’impressione di creare magie, ma sul più bello qualcosa gli va sempre storto.
Tra le noti positive del weekend c’è invece Zwerger. Il nativo di Dornbirn sembrava ormai tagliato fuori, ma prepotentemente si è ritagliato un bello spazio. Due reti, un’ottima verve e un grande apporto difensivo. Spettacolare un suo cambio a Bienne, con due potenti tiri avversari bloccati di fila e un guizzo per impedire ad Haas di ricevere un disco. Standing ovation. L’Ambrì esce nel complesso rinfrancato dalla trasferta di Bienne, anche se evidentemente la strada da compiere per cercare di progredire è ancora lunga e impervia. Gira e rigira in fin dei conti si torna sempre al solito argomento. O gli stranieri si sbloccano in fretta o altrimenti la stagione sarà un calvario. Luca Cereda il suo staff sono davanti a una bella sfida, aiutare gli import a rendere e cercare di metterli nelle condizioni migliori per poter essere performanti.
Il tempo scorre veloce, le partite si susseguono e le presunte concorrenti dirette fanno dei colpacci. Il Rappi ha espugnato Zugo con un 6 a 0, il Kloten è andato a vincere a Losanna e qualche giorno fa il Langnau aveva sconfitto lo ZSC. Ecco perché l’Ambrì deve assolutamente trovare in rapidamente il ritmo di crociera e andare a punti con maggior costanza.
(Foto Ticishot-Simone Andriani)