L’Ambrì ha compiuto 88 anni venerdì scorso. Tanti auguri! Inoltre Inti Pestoni nel weekend è diventato il terzo scorer di sempre dei leventinesi dietro a Peter Jaks e Dale McCourt.
Ma chi sono stati i più forti biancoblù per quanto concerne perlomeno la storia moderna a partire dall’introduzione dei playoff?
Ovviamente è tutto molto soggettivo e i gusti variano. C’è l’imbarazzo della scelta. È la classica lista dove una volta arrivato in fondo ti dici “manca lui, manca quello, però forse ci stava x”.
Noi ci abbiamo comunque provato scegliendo in ordine sparso 12 svizzeri (o con licenza elvetica) e 12 stranieri (esclusi gli stranieri arrivati grazie ai lockout di NHL). Ecco cosa ne è uscito, consapevoli che questa lista non farà giustamente l’unanimità.
Ma chi sono stati i più forti biancoblù per quanto concerne perlomeno la storia moderna a partire dall’introduzione dei playoff?
Ovviamente è tutto molto soggettivo e i gusti variano. C’è l’imbarazzo della scelta. È la classica lista dove una volta arrivato in fondo ti dici “manca lui, manca quello, però forse ci stava x”.
Noi ci abbiamo comunque provato scegliendo in ordine sparso 12 svizzeri (o con licenza elvetica) e 12 stranieri (esclusi gli stranieri arrivati grazie ai lockout di NHL). Ecco cosa ne è uscito, consapevoli che questa lista non farà giustamente l’unanimità.
STRANIERI
Dale McCourt - Un fuori categoria, una tecnica sopraffina, “The Chief” era il leader silenzioso, sul ghiaccio faceva quello che voleva. Per intenderci, sarebbe un po’ come vedere oggi un Denis Malgin giocare in Swiss League.
Dale McCourt - Un fuori categoria, una tecnica sopraffina, “The Chief” era il leader silenzioso, sul ghiaccio faceva quello che voleva. Per intenderci, sarebbe un po’ come vedere oggi un Denis Malgin giocare in Swiss League.
Oleg Petrov - Il russo è stato il più veloce e funambolico giocatore dell’HCAP. Peccato non esista la macchina del tempo per tornare indietro a riammirarlo. Quanta malinconia.
Dmitri Kvartalnov - Sniper di razza, un tiro micidiale, forse lo straniero più scaltro di sempre mai arrivato in Leventina. Lui sapeva sempre dove piazzarsi e perdonava raramente gli errori dei “nemici”.
Jean-Guy Trudel - Gol a raffica, un atleta completo, dotato di una conclusione di rara precisione, potenza e capace di trasportare il pubblico con il suo carattere solare.
Igor Chibirev - Eleganza allo stato puro, un pattinaggio vellutato, una tecnica sopraffina, una testa alta sempre alla ricerca di nuove idee. Quando era sul ghiaccio l’ucraino sembrava non fare mai fatica.
Leif Rohlin - Lo svedese era un signore difensore, aveva un senso della posizione incredibile, sapeva già prima cosa avrebbe fatto l’avversario ed era una sicurezza alle impostazioni.
Mike Bullard - Forza della natura e gran potenza, decisamente fuori contesto a quei tempi come McCourt, la domanda che ricorreva non era se avrebbe segnato, bensì a che minuto.
Jesse Virtanen - Difensore duttile, eccelle in qualsiasi situazione di gioco, per l’Ambrì è un lusso, godiamocelo ancora finche si potrà.
Dominik Kubalik - Probabilmente lo straniero biancoblù con i migliori tiri al volo di sempre, un “finisseur” che non perdona.
Maxim Noreau - Il difensore canadese era dappertutto, forse il miglior blueliner in powerplay, una tecnica più da attaccante che da terzino, bravissimo nel piazzare i suoi check.
Erik Westrum - Straripante, un capobranco, un centro dominante, purtroppo fermato dai gravi infortuni
Hnat Domenichelli - Il gol nel sangue, la tipica ala a trazione offensiva, capace di essere costante. La lettura dei suoi tiri, un mix di potenza e precisione, era ardua per i portieri.
SVIZZERI
Peter Jaks - Il fromboliere di sempre e per sempre. I suoi numeri non verranno mai più eguagliati, un tiro semplicemente devastante, da vero marziano, “Peterone” è stato l’incubo di tutti i portieri.
Inti Pestoni - Fantasia e numeri circensi, Inti ha fatto e fa divertire oltre un’intera generazione di tifosi ed è il classico giocatore per cui si va alla pista.
Pauli Jaks - Quando si pensa all’Ambrì e ai portieri il primo pensiero può solo andare al numero 33. Un talento puro, se avesse avuto i nervi più saldi avrebbe fatto una carriera ancora migliore.
Köbi Kölliker - Il ministro della difesa degli anni ’80, elemento arcigno, difficile da superare, forte negli uno contro uno, abile a neutralizzare gli avversari alla balaustra e dotato di una buona spinta offensiva.
Franz Steffen - Forse il centro elvetico più forte ad avere mai vestito la casacca biancoblù. Aggressivo, fisico, furbo, forte agli ingaggi e capace anche di dare un buon apporto in fase di attacco.
Paolo Duca - Lottatore indomito, un vero leader, senza paura, un duro, uno che non si tirava mai indietro, forte in entrambe le fasi di gioco. Sopperiva a un pattinaggio non sublime con cuore, intelligenza hockeistica e disponeva di un certo killer istinct.
Theo Wittmann - Non era velocissimo, ma quando partiva con il disco sul bastone difficilmente glielo rubavi. Genio e sregolatezza, era sempre difficile interpretare per chi lo fronteggiava cosa si sarebbe inventato.
Guido Lindemann - Arrivò ad Ambrì già al crepuscolo della carriera, ma una simile leggenda non può certo mancare in questa lista. Il prototipo del giocatore moderno che trovava reti con irrisoria facilità.
Nicola Celio - Non si può non inserire un Celio. E allora, già solo per gli anni di servizio, scegliamo Nicola. Dapprima centro dal nobile portamento, poi nel finale di carriera difensore bravo in cabina di regia.
John Fritsche - Il re dello slot, cuore indomabile, sempre l’ultimo ad arrendersi, un fisico da far paura e h24 pronto a proteggere i compagni di squadra. L’attaccante che tutti avrebbero voluto al fianco.
Mika Kaszycki Rock and roll allo stato pure, lo svizzero canadese era un’attaccante esplosivo, versatile, sapeva intimidire gli avversari e abbinava gioco duro a velocità e fiuto del gol.
Dario Bürgler - Nato con il DNA del gol, un intelligenza al di fuori del comune, esempio di grande fairplay. Ha costruito la sua carriera grazie al suo tiro, uno dei migliori dell’intera lega negli ultimi lustri.