COPPA SVIZZERA
Perché tante sorprese in Coppa Svizzera?
Pubblicato il 23.09.2025 07:41
di Silvano Pulga
Quella della Coppa svizzera, lo sappiamo, è una favola dove, sovente, Davide abbatte Golia: è successo al FC Lugano contro il Cham nel primo turno, come sappiamo. Tuttavia, ed è giusto sottolinearlo, quella bianconera non è stata l'unica squadra della massima serie a inciampare su un ostacolo apparentemente alla propria portata: a subire lo stesso destino, infatti, sono state le squadre del Thun nei trentaduesimi e, in questo fine settimana di fine estate, Zurigo, Servette e Young Boys. Col Basilea e il San Gallo che si sono qualificati per gli ottavi solo ai calci di rigore, contro l'Etolile-Carouge e il WIl, squadre di bassa classifica della Challenge League.
Tuttavia, al netto della narrazione sulla Coppa, argomento sempreverde, c'è forse qualche altro ragionamento da fare, un po' meno prosaico. La domanda che ci poniamo, e che a qualcuno sembrerà provocatoria, è questa: quanto conta questa competizione per le squadre di vertice? A Lugano, per sgombrare subito il campo dagli equivoci, alla Coppa ci tengono: l'eliminazione è avvenuta in una partita disgraziata, figlia di un momento negativo complesso, peraltro non certo superato, come sappiamo. Le ipotesi, vedendo anche le fatiche fatte dal Basilea campione in carica, è che, ormai, ci sia un certo disinteresse: arrivare in fondo, insomma, per qualcuno non conta più moltissimo. O, perlomeno, in questi primi turni, contro avversarie ritenute abbordabili, si prova a viaggiare in una sorta di modalità risparmio energetico, sperando che basti ad andare oltre l'ostacolo.
Il calcio, si sa, è uno sport dove la testa conta tantissimo. E così, una squadra meno forte ma più motivata, che gioca davanti al proprio pubblico, mette in campo un'energia maggiore di una della massima categoria, sulla carta più forte a livello di valori individuali, ma che vive la trasferta in provincia come un fastidio, del quale liberarsi prima possibile.
L'altra ipotesi, francamente più preoccupante, è che il divario tra le compagini di Super League e quelle delle categorie inferiori si sia assottigliato. E non per una crescita di queste ultime, ma per una perdita di qualità delle prime. Tutto sommato, vedere squadre delle serie inferiori arrivare sino ai quarti di finale è sempre stata la normalità della competizione: ma una squadra di Prima Promotion in finale, come accaduto lo scorso anno, è stata una novità assoluta. Certo, c'è sempre il mito della magìa della Coppa; tuttavia, qua, non è più una questione di favole, ma di qualità. Che sta scendendo.