FC LUGANO
Lugano, ora cambia marcia
Pubblicato il 26.09.2025 09:54
di Red.
Sebastian Pelzer è tornato a parlare e lo ha fatto ai microfoni del proprio club, in una intervista in cui ha cercato di spiegare il suo ruolo all’interno dell’organizzazione e il momento delicato che sta attraversando la squadra.
Il direttore sportivo, ex Chicago, lavora per il Lugano dall’agosto del 2021, quando Mansueto comprò il club bianconero. Ma soltanto da gennaio di quest’anno è stabilmente in Ticino.
“Qui sul posto le cose si vedono diversamente. Da gennaio, con il mio arrivo, abbiamo fatto qualche cambiamento, nella struttura, nell’organico e nell’organizzazione del lavoro. Ci resta ancora tanto da fare”.
Nonostante i cambi e i tentativi di migliorare la struttura, questo 2025 finora è stato negativo:
“Proprio così, i risultati non sono arrivati. Era la prima volta che il Lugano si trovava così in alto in classifica, e di conseguenza, anche le aspettative individuali, erano cresciute enormemente. Dal punto di vista psicologico la dinamica è chiara: prima non avevi nulla da perdere, adesso hai molto da difendere”.
E poi ammonisce:
“Si può essere competitivi soltanto se si dà il cento per cento: l’80 ormai non basta più”.
Insomma, anche il DS ha capito che in questi mesi, qualcuno non ha reso come ci si aspettava.
Ma quali sono i motivi di un inizio di stagione così in salita e dei due obiettivi falliti? I punti sono fondamentalmente tre: anzi, quattro.

“Sicuramente il mercato ha giocato un ruolo fondamentale: alcuni giocatori si vedevano via da Lugano. E poi alcuni nuovi acquisti sono arrivati tardi per motivi contrattuali o burocratici. E poi ci sono gli infortuni, che fanno parte del gioco. Infine, abbiamo avuto anche un pizzico di sfortuna, come nella sconfitta di Cluj: una partita che avrebbe anche potuto far svoltare la nostra stagione”.
Ora però, qualcosa sembra cambiato:
“Dopo la pausa della nazionale, ho visto una condivisione diversa: i giocatori che sono qui sanno che ci resteranno. Noi abbiamo ribadito che siamo il FC Lugano e che perciò devono impegnarsi e comportarsi di conseguenza”.
Insomma, a Lugano la fiducia è ancora intatta, ma la pazienza sembra ormai essere a termine. Tutti devono assumersi le proprie responsabilità: da qui a Natale, bisognerà cambiare marcia.
A partire, si spera, da domani contro il Grasshopper.