FC LUGANO
Lugano, si vince con la qualità
Pubblicato il 28.09.2025 08:00
di Silvano Pulga
C'è una parola che viene usata spesso, quando si parla del FC Lugano: qualità. L'abbiamo scritta spesso, in questi mesi, e l'ha pronunciata ieri, a fine partita, Mattia Croci-Torti. Le squadre di calcio vincono, spesso, quando possono mettere in campo maggiore qualità rispetto agli avversari: il GCZ, che non ne ha moltissima a livello di tecnica individuale, getta così nella mischia tanta fisicità e intensità, come ci ha confermato Nikolas Muci, per mettere in difficoltà gli avversari. E, va detto, ieri è andato vicino al risultato positivo, che non avrebbe tutto sommato demeritato, per quanto fatto vedere in campo, soprattutto dagli avversari. I quali, invece, almeno sulla carta, di qualità tecnica dovrebbero averne molta di più di quella fatta vedere a Cornaredo, sabato sera. Il Crus, come sempre, non si è nascosto. Gli abbiamo chiesto esplicitamente cosa gli era piaciuto e cosa no dei suoi: e se non ha avuto problemi a dire che i primi venti minuti bianconeri sono stati di buon livello, coi due gol venuti da palle recuperate, sintomo di buona tenuta atletica e della mentalità giusta, al contrario l'allenatore ha visto i suoi alla fine troppo in sofferenza: difficoltà a tenere le distanze corrette nelle marcature, nel provare a ripartire e, aggiungiamo noi, un baricentro troppo basso, concesso a una squadra che, come ha poi specificato il tecnico momò, nel prosieguo della conferenza stampa, quest'anno schiera giocatori con buone caratteristiche offensive. Qualità, quindi: che a volte c'è, a volte manca. Altra questione tattica non di poco conto: l'avvicendamento in porta. Von Balmoos, che abbiamo sentito a fine partita a bordo campo, ha detto, tra le altre cose, di essere soddisfatto della sua prova. E, in effetti, l'estremo difensore ex YB ha compiuto degli interventi davvero di spessore, nel finale, con i compagni in difficoltà, che hanno permesso ai ticinesi di portare a casa questo importante risultato. Poi, certo, ha detto Mattia Croci-Torti, nel gioco con la palla Amir Saipi aveva altre caratteristiche, e questo sta costringendo tutti ad adeguarsi, soprattutto nella fase di costruzione dal basso. Parlando di qualità, tuttavia, l'allenatore dei bianconeri, giunto alla duecentesima partita su questa panchina, ci ha detto che sta vedendo finalmente una crescita da parte dei suoi elementi più dotati. Anche se, come tutti, non ama fare dei nomi, non ha potuto evitare di fare quelli di Belhadj e "Gianni" Alioski. Il macedone non è ancora arrivato ai livelli che tutti gli riconosciamo; tuttavia, ieri ha messo il piede in entrambe le azioni che hanno portato alle reti, e questo è molto importante. Gioca dove vorrebbe? O preferirebbe stare più avanti? A fine gara, a una domanda specifica di un collega, ha reagito con stizza: "Gioco dove decide il mister" ha detto. In conferenza stampa, informato dell'episodio, Mattia Croci-Torti è stato laconico: sta crescendo, piano piano lo vedremo ai livelli ai quali ci aveva abituati. E, quando avrà ritrovato la qualità che mi aspetto, non è detto che potremo rivedere dove metterlo in campo. Qualità: una parola magica.  
(Foto Ticishot-Simone Andriani)