C'è una parola che viene usata spesso, quando si parla del FC
Lugano: qualità. L'abbiamo scritta spesso, in questi mesi, e l'ha
pronunciata ieri, a fine partita, Mattia Croci-Torti. Le squadre di
calcio vincono, spesso, quando possono mettere in campo maggiore
qualità rispetto agli avversari: il GCZ, che non ne ha moltissima a
livello di tecnica individuale, getta così nella mischia tanta
fisicità e intensità, come ci ha confermato Nikolas Muci, per
mettere in difficoltà gli avversari. E, va detto, ieri è andato
vicino al risultato positivo, che non avrebbe tutto sommato
demeritato, per quanto fatto vedere in campo, soprattutto dagli
avversari. I quali, invece, almeno sulla carta, di qualità tecnica
dovrebbero averne molta di più di quella fatta vedere a Cornaredo,
sabato sera. Il Crus, come sempre, non si è nascosto. Gli abbiamo
chiesto esplicitamente cosa gli era piaciuto e cosa no dei suoi: e se
non ha avuto problemi a dire che i primi venti minuti bianconeri sono
stati di buon livello, coi due gol venuti da palle recuperate,
sintomo di buona tenuta atletica e della mentalità giusta, al
contrario l'allenatore ha visto i suoi alla fine troppo in
sofferenza: difficoltà a tenere le distanze corrette nelle
marcature, nel provare a ripartire e, aggiungiamo noi, un baricentro
troppo basso, concesso a una squadra che, come ha poi specificato il
tecnico momò, nel prosieguo della conferenza stampa, quest'anno
schiera giocatori con buone caratteristiche offensive. Qualità,
quindi: che a volte c'è, a volte manca. Altra questione tattica non
di poco conto: l'avvicendamento in porta. Von Balmoos, che abbiamo
sentito a fine partita a bordo campo, ha detto, tra le altre cose, di
essere soddisfatto della sua prova. E, in effetti, l'estremo
difensore ex YB ha compiuto degli interventi davvero di spessore, nel
finale, con i compagni in difficoltà, che hanno permesso ai ticinesi
di portare a casa questo importante risultato. Poi, certo, ha detto
Mattia Croci-Torti, nel gioco con la palla Amir Saipi aveva altre
caratteristiche, e questo sta costringendo tutti ad adeguarsi,
soprattutto nella fase di costruzione dal basso. Parlando di qualità,
tuttavia, l'allenatore dei bianconeri, giunto alla duecentesima
partita su questa panchina, ci ha detto che sta vedendo finalmente
una crescita da parte dei suoi elementi più dotati. Anche se, come
tutti, non ama fare dei nomi, non ha potuto evitare di fare quelli di
Belhadj e "Gianni" Alioski. Il macedone non è ancora
arrivato ai livelli che tutti gli riconosciamo; tuttavia, ieri ha
messo il piede in entrambe le azioni che hanno portato alle reti, e
questo è molto importante. Gioca dove vorrebbe? O preferirebbe stare
più avanti? A fine gara, a una domanda specifica di un collega, ha
reagito con stizza: "Gioco dove decide il mister" ha
detto. In conferenza stampa, informato dell'episodio, Mattia
Croci-Torti è stato laconico: sta crescendo, piano piano lo vedremo
ai livelli ai quali ci aveva abituati. E, quando avrà ritrovato la
qualità che mi aspetto, non è detto che potremo rivedere dove
metterlo in campo. Qualità: una parola magica.
(Foto
Ticishot-Simone Andriani)