MOTOCICLISMO
Nove volte Marquez
Pubblicato il 28.09.2025 07:30
di Alessandro Tamburini
E fanno nove. Marc Maquez ha raggiunto a quota 9 mondiali vinti l’acerrimo rivale di anni orsono Valentino Rossi, Carlo Ubbiali od il mitico Mike “The Bike” Hailwood. Era solo una questione di matematica tanto è stato il suo dominio stagionale, basta pensare ai suoi 541 punti contro i 340 del secondo, il fratello Alex. L’iride a 6 anni dall’ultimo (2019) è un record spaziotemporale che nessuno aveva mai centrato tra due mondiali. Marc non ha frenato le lacrime, ed infondo è giusto così. Avendo commentato per 21 stagioni il motomondiale posso serenamente dire di aver pianto spesso al microfono, non curante di osservatori insensibili che ne criticavano l’atto. Perché, se non sei nel mondo dei motori a due ruote, non puoi capirne i drammi, le sofferenze, i dolori ed infine, per fortuna, anche le gioie, la felicità. Nelle lacrime di Marc Marquez c’è la sofferenza patita dopo la frattura dell’omero destro a Jerez nel 2020 (quando era reduce da 6 mondiali vinti in 7 gare), il rientro precoce e l’aggravarsi dell’infortunio con molteplici operazioni, fino a dubitare di poter tornare al 100%. O, semplicemente, continuare ad essere un pilota. La famiglia lo ha aiutato (come spesso accade nella difficoltà spariscono in molti), un’altra famiglia che di drammi se ne intende lo ha adottato l’anno scorso per farlo ripartite dentro il mondo Ducati: il team Gresini. Poi quest’anno si è vestito di rosso, è tornato un diavolo del manubrio, proprio laddove (altra epoca) proprio Rossi steccò clamorosamente. Ha piegato tutti come all’antica, ad iniziare dal compagno di squadra Pecco Bagnaia, che solo in questo weekend ha ritrovato serenità vincendo sprint e gara. Piaccia o non piaccia Marc è leggenda, ed a 10 anni dal famoso mondiale del 2015 leggere ancora commenti di tanti “tifosi” su quanto accadde a fine stagione con Rossi è sia ridondante sia pruriginoso. Il mondo va avanti, il motomondiale pure, La vera domanda è come. Dal 2026 si entrerà nell’era Liberty Media. La volontà è trasformare il tutto in modalità F1 (dunque care Moto2 e Moto3 sarete ancor di più sorelle minori), via i bilici davanti ai box, super hospitality (anche fuori dall’Europa, non come adesso), pass sempre più introvabili, … Per questo godiamoci il manico in pista di Marc, gli attori sull’asfalto, finché durerà. Perché chi ama le moto, il romanticismo del motomondiale, parlare al box con Miller che si sbrodola con una piadina, piloti che passano in cabina a salutarti e commentare, goliardiche serate giocando a carte mentre c’è chi impenna con scooter o “sbevazza” per il paddock, saranno un ricordo. Conteranno solo like, followers, selfies di ospiti VIP pronti a svenarsi per dire “c’ero anch'io”. Mentre fino a prima del covid c’erano tutti. Solo con me, oltre 500 persone in 21 stagioni. Dove tra tanti supereroi, ho avuto l’onore di conoscere, frequentare, un fenomeno: Marc Marquez.